Ma quando si è fatto male Gomez?
Dalla tribuna non c’eravamo accorti di niente, ma questo conta relativamente perché adesso è veramente emergenza piena.
Sembra un incubo: un altro mese senza i due attaccanti che avrebbero dovuto fare la differenza, con l’aggravante che il più bravo dei due almeno lo avevi avuto per quasi metà dello scorso campionato.
La storia di Gomez a Firenze sta diventando troppo brutta per essere vera e se per Pepito potevamo immaginare il rischio dell’infortunio, e quindi accettarlo, per il quasi ex Supermario nessuno poteva ipotizzare questa fragilità molto poco tedesca.
Non rimane che sperare in una veloce crescita dei due ragazzi, chiamati ad un compito assolutamente impensabile appena un mese fa.
Ed invece è proprio così: siamo un’altra volta senza Gomez e Rossi.
E poi magari ci arrabbiamo pure con Montella se vinciamo senza divertirci troppo…

Ma che è questa puzza sotto il naso che pare avvelenare il clima dalle nostre parti?
Vinciamo una bella partita, magari senza meritarlo del tutto, ma giocando comunque una gara più che apprezzabile e molti sono a fare i professori: e s’è sbagliato quello, e Montella doveva cambiare modulo e via a seguire.
E che cavolo!
La formazione iniziale non piaceva neanche a me, l’ho detto all’inizio del collegamento, però dopo pochi minuti mi sono accorto che tutto funzionava bene e che se solo i due (in teoria) più bravi, cioè Gomez e Cuadrado, avessero giocato all’altezza delle loro possibilità noi avremmo vinto senza troppi problemi.
Abbiamo sofferto, è vero, ma Neto gioca nella Fiorentina oppure no?
Non dico che vada tutto bene, vedi alla voce Gomez, però respiriamo!
Godiamocela un po’, anche se Montella sta scendendo pericolosamente nelle preferenze dei tifosi.
Ricordo sommessamente che nel 2012 abbiamo seriamente corso il rischio di vedere incrinato il rapporto tra Firenze e la Fiorentina e che arriviamo da due quarti posti, un piazzamento che nella gestione Corvino-Prandelli c’è stato più volte venduto come uno scudetto vinto.

Situazione difficile: se pareggiamo, e non sarebbe un risultato pessimo, ci troviamo domani sera in fondo alla classifica.
Ergo: ci serve la vittoria e bisognerà pure rischiare qualcosa per conquistarla, sapendo che, appunto, ci potremmo sbilanciare e dare campo all’Atalanta in contropiede.
La partita però dovremmo farla noi, non aspettare come a Roma, dove l’avversario era di tutto un altro livello e magari quella di Montella non era neppure un’impostazione tattica, ma piuttosto una manifesta inferiorità davanti all’avversario.
Farei giocare Gomez per svariati motivi, non ultimo il suo orgoglio, al di là delle parole su facebook che molto assomigliano a quelle della passata stagione quando non rientrava mai.
Sul resto è una questione di forma e brillantezza, al di là dei nomi devono andare in campo i più freschi e tra questi ci metterei Aquilani che magari non resterà a Firenze ma che contro il Genoa era stato tra i migliori.

E a dire il vero non lo ero io, nonostante le mille beghe della vita, che in queste settimane sembrano purtroppo essere diventate almeno il triplo.
E’ stata una buona Fiorentina, che ha vinto in scioltezza non rischiando assolutamente niente e scoprendo di avere un centrocampista in più, Kurtic.
Poco pubblico presente, appena 15 mila spettatori: sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, anche se capisco come il Guingamp non stimoli particolarmente la fantasia dei tifosi.
Gran gol di Bernardeschi, gran partita di Pizarro, solito Cuadrado incontenibile a tratti e ottimo pure Tatarusanu, nell’unica parata difficile e decisiva della gara.
E veniamo a Gomez: non sembra lui e non sembra nemmeno tedesco, là dove si intenda un certo modo di reagire ai momenti contrari.
Gli ultimi venti minuti li ha giocati da rassegnato, un atteggiamento assurdo ed impensabile per un calciatore del suo livello e direi pure anche per chiunque scenda in un campo di calcio.
Difficile dire cosa abbia, certo la condizione atletica è sconcertante, ma a questo punto ho l’impressione che sia soprattutto una questione di testa e lì dovrà essere molto bravo Montella a tirare fuori il baco.

Non c’è niente da fare: la partita di domani sera non ci entra in testa.
Sono il primo ad essere in difficoltà perché ho già rimandato un paio di volte l’inizio dello studio degli avversari, ora mi ci butto, lo giuro…
Che differenza rispetto alla passata stagione, quando dopo Ovrebo e tre anni ritrovammo l’Europa: adesso è come se fosse una partita qualsiasi, anzi peggio.
Certo, il poco prestigio, per usare un eufemismo, degli avversari ha la sua importanza e però credo che si bene darsi una svegliata perché ci vuole un attimo a complicarci la vita e rischiare la qualificazione.
Senza contare il “reparto mugugni” sempre più ricco di adepti, quelli del tanto peggio tanto meglio, i contestatori a prescindere di Montella e, quelli sì in perenne attività, dei Della Valle.
Ve lo immaginate cosa potrebbe succedere se per sfortuna domani sera non riuscissimo a vincere?

Qui bisogna che si mettano d’accordo: siamo da terzo o da sesto posto?
ADV dice una cosa, Montella ribatte con una battuta che proprio battuta non sembra.
Anzi, pare convinto che raggiungere l’ultima posizione utile per l’Europa sia un traguardo eccellente, il massimo per la Fiorentina.
Capisco l’uno e capisco l’altro: la società ha speso molto, ma forse non ha speso come e quanto credeva e sperava l’allenatore.
Tutto alla fine gira sempre su Pepito: con lui in campo anche Montella si avvicinerebbe molto al suo presidente, così invece la Champions è obiettivamente un traguardo al limite dell’impossibile.
Personalmente mi astengo da ogni previsione, avevo immaginato (e ci sono le prove) una stagione non facile per una serie di motivi che sullo sfondo avevamo purtroppo anche la condizione fisica di quelli più bravi.
Ora però è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, perché tra terzo e sesto posto domenica pomeriggio, se non vinciamo, ci troviamo nelle zone bassissime della classifica.

Non siamo la solita Fiorentina brillante, ma meritavamo di vincere.
Dateci due attaccanti importanti, anche uno, perché Babacar alla fine la sua parte l’ha fatta e non saremmo qui a leccarci le ferite pensando alla misera classifica che ci accompagnerà fino a domenica prossima.
Il problema adesso è Mario Gomez, non può essere quello vero e fatico a comprendere il perché di una condizione che è al limite dell’imbarazzante.
Ho contato almeno cinque occasioni da gol contro una del Genoa, ai punti non ci sarebbe stata storia, ma in questo giochino conta metterla dentro e se non lo fai dopo piangi.
Stiamo uniti e tranquilli, anche se ci girano vorticosamente e comunque Perin è veramente un ottimo portiere.

Scusate, mi sbaglio o avevamo preso un difensore argentino che per poco non gioca la finale degli ultimi Mondiali?
Che fine ha fatto?
Non mi pare che sia infortunato, eppure nessuno lo mette tra i possibili titolari di domenica pomeriggio.
Può essere che mi sia distratto, ma è come se fosse scomparso senza una plausibile spiegazione dal radar dell’universo viola, come se fosse un giocatorino qualsiasi e non un difensore che, tanto per dire, è stato preferito a Gonzalo per la spedizione brasiliana.
E’ uno di quei misteri anche mediatici su cui ogni tanto vale la pena di riflettere, in attesa, speriamo, di vederlo in campo per capire quanto sia bravo.

Tira una brutta aria tra Aquilani e la Fiorentina, un silenzio pieno di cattivi pensieri che non promettono nulla di buono.
E’ chiaro a questo punto che non esiste la volontà di proseguire il rapporto e non può essere solo una questione di soldi e se lo fosse sarebbe davvero molto triste.
Se la Fiorentina crede in Aquilani (ed io ci crederei), dovrebbe proporre un biennale, perché il giocatore ha “solo” 30 anni.
Così come se Aquilani davvero vuole restare, dovrebbe rinunciare a qualcosa anche di significativo sullo stipendio, che è attualmente tra i più alti della rosa.
Magari non avrà mantenuto le speranze di inizio carriera, ma esistono in Italia e nel calcio italiano molti centrocampisti più forti di lui?
Tra l’altro non ha più avuto grossi problemi di salute, il suo impiego è stato continuo e forse mancano all’attivo un po’ di gol, forse a causa dell’arretramento della posizione e di una interpretazione molto più “virile” della gara.
Se Aquilani non rinnova, secondo me, ci perdono in due: lui e la Fiorentina.

E puntiamoci su Babacar titolare!
Proviamo a dargli cinque, sei partite tranquille, senza l’ossessione dell’esame e vediamo come va a finire.
Lo scrivo senza conoscere bene Bernardeschi, che però evidentemente nelle gerarchie di Montella arriva dopo.
E comunque questi due giovani vanno lanciati: li abbiamo in casa, sono bravi e non mi pare che in vista ci siano spareggi per la salvezza per cui non si possa rischiare qualcosa.
Mettiamoci alla finestra con una certa serenità d’animo e non con in mano la matita rossa per segnalare il minimo errore, perché i giovani possono sbagliare, a patto che capiscano i loro errori e forse Babacar, grazie a Novellino, è cresciuto di testa allontanando il fantasma di Balotelli.
L’avvertimento è anche un promemoria per il sottoscritto, sempre così stretto nei giudizi e così poco indulgente con chi indossa la maglia viola.

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