Luglio 2015


Care mogli, mamme, nonne, fidanzate, sorelle, amanti occasionali e non occasionali, non disperate.
Esiste una minima possibilità (proprio minima, eh) che il genere maschile migliori leggermente in quella che è una delle sue caratteristiche più insopportabili: il grido di dolore di fronte al più piccolo malessere fisico.
Certo, ci vuole un po’ di tempo, nel mio caso “appena” una cinquantina d’anni, ma poi qualcosa forse accade.
A qualcuno dei miei colleghi maschi comunque non succede mai e questo mi consola.
L’altra metà del cielo partorisce, sta male, se va bene, tre giorni al mese, fa analisi invasive come se andasse al lavoro, pulisce cacca e vomito dei piccoli e mi fermo qui.
Noi spesso abbiamo dei problemi per una TAC, ma ci sono dei margini di crescita ve lo assicuro.
Per esempio: non penso più due giorni prima che dovrò fare un’analisi del sangue due giorni dopo.
E non formulo più ipotesi fantasiose sull’al di là quando sono colto da un’influenza gastrointestinale, come mi sta succedendo in questi giorni.
Non vorrei esagerare, ma posso dichiarare con fierezza che ho sopportato con virile rassegnazione i molti tragitti verso il bagno ed il malessere generale senza mai pretendere che il mondo si fermasse per assistermi.
Ancora una ventina d’anni e poi sarò completamente affidabile.

Il popolo viola è incredibile e basterebbe poco per far decollare la situazione verso prospettive più entusiasmanti di quelle attauli.
Il clima a Moena è tranquillo, tendente al bello: saranno state le giornate di sole che rendono questa zona d’Italia ancora più bella (se proprio dovessi trasferirmi da Firenze, un pensierino per venire da queste parti ce lo farei), sarà stato il clima di festa creato nello stand di Radio Bruno Toscana, dove regaliamo penne, cartoline e palloncini, fatto sta che il nervosismo fiorentino qui sembra lontano anni luce.
Basta un saluto di Pepito per accendersi, magari condito da un incoraggiamento ironico a Marione, imballato come spesso gli è accaduto, ma siamo all’inizio e dobbiamo avere fiducia.
Oggi intanto hanno deciso di far passare i giocatori nel Village: finalmente!
Aprirsi verso chi ti ama non ha mai fatto male a nessuno.

Intanto mi muovo io, che parto in tarda mattinata per Moena con la compagnia giusta e sarà un gran divertimento.
Per chi sale su l’appuntamento è al Village Viola, allo stand di Radio Bruno Toscana, che è l’emittente ufficiale del ritiro, per la distribuzione di gadget di varia natura.
Se Sardelli e Zoccolini non si sono troppo distratti, ci dovrebbero essere anche loro nel fine settimana a colloquiare con i tifosi e a regalare palloncini, penne, cartoline e via andare.
Poi però bisognerebbe che si muovesse pure la Fiorentina, quasi incredibile nel suo immobilismo.
Non sono certo uno che si preoccupa troppo se al 10 luglio la squadra è ancora completamente o quasi da fare, ma una spinta all’entusiasmo che latita si potrebbe pur dare.
Vediamo se riesco a capire qualcosa in più dell’aria che tira stando sul posto e regalare quindi un po’ di ottimismo.

Non ho resistito alla tentazione della citazione pirandelliana, ma in verità avrei dovuto scrivere cinquantenni smarriti.
Eccola qui oggi la generazione dei ragazzi degli anni sessanta: la maggior parte di noi è in difficoltà perché abbiamo posticipato il problema.
Nel senso che la famosa crisi di mezza età, che ai tempi dei nostri genitori era ai quaranta, adesso l’abbiamo spostata avanti di un buon decennio.
Si fanno i bilanci e non sempre i conti tornano, così si pensa spesso di far scorrere all’indietro le lancette del tempo di un bel po’ sia nei ragionamenti, che nei valori interiori e nei comportamenti.
Alcuni se ne approfittano e diventano nuovamente adolescenti, incuranti del senso del ridicolo ed imbarazzanti agli occhi dei figli.
Poi ci sono quelli come me, innamorati persi della storia, sempre pronti a guardarsi indietro e anche questo è uno sbaglio perché tanto il passato non si cambia e non è affatto detto che il meglio debba ancora venire, anzi.
Insomma, cari ventenni, trentenni e quarantenni: attrezzatevi.
Perché la nostra è un’età difficile, ma non impossibile.
State però tranquilli che ce la potrete (forse) fare anche voi.
E poi la vita riserva ogni tanto delle emozioni uniche, cristalline, che neanche a pensarle delle notti intere avresti potuto immaginarle così belle.

Pare che ci sia il rischio concreto di vedere la Fiorentina pochissimo, mentre per ascoltarla da editore del Pentasport sono assolutamente tranquillo: se non si possono mandare più di tre minuti di conferenza stampa e/o di interviste, a Radio Bruno Toscana ci adegueremo e riempirono gli spazi mancanti con la qualità dei nostri giornalisti e opinionisti
Che senso ha tutto questo, al di là di una ovvia monetizzazione che rischia però di diventare un boomerang, perché qualcuno mi deve spiegare quanto interesse possano avere i partner viola a stare dietro con il loro marchio durante le conferenze di Sousa se poi devono andare in tv per un massimo di 3 minuti.
Il problema però è quello che la diffusione della Fiorentina, la penalizzazione per il tifoso e un domani molto prossimo anche per la società che perderebbe un magnifico e unico volano per pubblicizzare se stessa.
Chissà se hanno pensato a tutto questo nel 2012, quando hanno firmato il contratto e chissà perché per tre stagioni quel contratto lo hanno lasciato nel cassetto.

Molto sinteticamente: Salah c’è scoppiato positivamente in mano, ma c’era il vizio occulto, ora è materia da avvocati e discutere sul cinismo dei giocatori è retorica allo stato puro.
Credo invece che sarebbe bene andare oltre Salah, vedere cioè se cominciamo a fare un po’ di mercato, sperando che ci siano idee chiare e anche i soldi per concretizzare queste idee.
Siamo carenti un po’ ovunque, a cominciare dall’attacco, dove non possiamo pensare di partire con Babacar titolare perché è un azzardo: magari giocherà tutte le partite, ma sulla carta non mi sembra ancora in grado di sostenere il ruolo.
Non possiamo sbagliare di nuovo l’acquisto della punta, qui deve dare delle indicazioni precise Sousa, è troppo importante.
Il morale è in questi giorni molto basso, ma non riesco ad essere pessimista perché in fondo è l’eterno gioco del calcio estivo e non ricordo neanche più quante volte le previsioni della vigilia sono state smentite dai fatti.
Certo, se cominciassero a comunicarci qualcosa saremmo tutti più sereni (e non nell’accezione renziana).

Scusate, ma di Salah parlerò prossimamente, ora voglio dare ancora delle informazioni per quanto riguarda la sintonizzazione in macchina di Radio Bruno Toscana per ascoltare il Pentasport ed i suoi fratelli minori.
Ci sono riuscito anch’io e quindi dovrebbe essere di una semplicità disarmante…
Si va sulla sintonia indicata (Firenze 90.8, Pontassieve e Mugello, che sarà presto rinforzato, 103, Prato 90.6, Pisa, Lucca, Livorno e Viareggio 102.8, Pistoia, Arezzo/Valdarno 103, Piombino e Follonica 102,1, Grosseto 99.0), si sposta manualmente con la manopola la sintonia e poi si riporta sulla frequenza corretta, a quel punto l’RDS memorizza Radio Bruno Toscana con i codici giusti per ascoltare i nostri programmi.
La proprietà di Radio Bruno e Maurizio Bolognesi con la sua squadra stanno raddoppiando gli sforzi per attenuare ogni disagio (grazie), alcune frequenze saranno rinforzate e l’attenzione è e sarà massima.
Mi spiace molto per i disagi, e mi scuso, ma nel giro di poco tempo tutto questo sarà un ricordo.

Tutte le partenze comportano delle difficoltà e quella del Pentasport su Radio Bruno Toscana non sfugge alle regole.
In molti, soprattutto fuori Firenze, hanno avuto problemi di sintonizzazione, in particolare dove c’era la doppia frequenza (102.8 e 103) il segnale saltava e non era possibile seguire il Pentasport.
L’ho capito perfino io e non è difficile: da oggi dovete sintonizzare nuovamente Radio Bruno su queste modulazioni: Firenze 90.8, Pontassieve e Mugello (che sarà presto rinforzato) 103, Prato 90.6, Pisa, Lucca, Livorno e Viareggio 102.8, Pistoia, Arezzo/Valdarno 103, Piombino e Follonica 102,1, Grosseto 99.
In pratica lo dovete togliere dalla memoria e sintonizzare di nuovo.
Una volta fatta questa operazione fatemi sapere se ci sono ancora problemi

Parte l’avventura a Radio Bruno Toscana, finalmente lo posso dire, fino a ieri da parte mia non era uscito niente per rispetto a Radio Blu.
Tra un’ora sarò negli studi bellissimi fiorentini di via Aretina 169 e cominceranno i programmi viola.
Alle 7.40 introdurrò la premiata ditta Loreto-Sardelli che inizieranno con la “Rassegna stampa del Pentasport”, quaranta minuti di diretta con i giornali e i siti internet analizzati con un opinionista alla settimana.
Alle 13 e fino alle 15 “A pranzo col Pentasport”, alle 18 il classico Penta, ma oggi sarà tutto diverso perché terremo la linea da Firenze tutto il giorno e verranno a trovarci in tanti.
La squadra dei giornalisti è la stessa, tutti confermati, l’impegno se possibile ancora maggiore.
Dal 21 agosto ripartirà “Viola nel cuore” il lunedì ed il venerdì e durerà fino alle 22, tra poco inizieranno gli appuntamenti viola al quarantesimo minuto di ogni ora, dalle 9 alle 17, entreremo in diretta sempre, quando ci sarà la Fiorentina da raccontare.
Sulla radiocronaca aspettate ancora pochissimo e poi saprete, ma è difficile che vi liberiate di me…
In attesa di perfezionare il segnale nella zona del Mugello, Radio Bruno Toscana ha lavorato sulle frequenze e ci potrete ascoltare benissimo qui: 90.8 Firenze, 90.6 Prato, 103 Pistoia, Arezzo e Valdarno, 102.8 Pisa, Lucca, Livorno, Viareggio, 102.1 Piombino e Follonica, 99.0 Grosseto.
Appuntatevi il numero di telefono da chiamare da oggi 055 662223, gli altri ve li daremo e li imparerete tra poco.

Oltre ai ringraziamenti a Gianni Prandi e Maurizio Bolognesi che hanno creduto in me come editori, c’è una persona senza la quale non sarei mai arrivato a scrivere quello che avete appena letto: Maurizio Passanti.
Mi ha “raccolto” nell’anno più difficile della mia vita, quando il mondo mi si è rovesciato addosso e contro a mia insaputa, facendomi conoscere la vera cattiveria delle persone, e la chiudo qui perché bisogna imparare a dimenticare ed ignorare anche chi ti ha fatto del male.
Ma senza Maurizio non ce l’avrei mai fatta: ritrovarsi a lavorare insieme a trenta anni di distanza da quando vendevamo i cartelli pubblicitari sugli autobus è stato un vero e proprio regalo.

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