Aprile 2008


Credo che sarà molto dura: loro sono tranquilli, noi dovremmo esserlo, ma poi è difficile non pensare di essere vicini al match-ball.
Vincere sarebbe fondamentale, perché poi il braccino del tennista passerebbe al Milan e certamente a San Siro la Reggina avrà più motivazioni del Palermo.
Mi aspetto Vieri e Pasqual in campo al posto di Pazzini e Gobbi, a centrocampo terrei fuori Liverani, per preservarlo in vista di Glasgow.
Rinnovo l’invito ad essere un po’ più caldi per tutti i novanta minuti, perché ultimamente non mi pare che la squadra sia stata troppo aiutata nei momenti difficili.
Tra un mese chiudiamo, ci aspettano (spero) momenti entusiasmanti.

Io non l’ho mica capito il perché si stia alzando questo venticello fastidioso contro Frey.
Ieri sera Radio Blu ha dato in anteprima l’acquisto di Cavalieri dal Palmeiras grazie all’ottimo Di Marzio (un vero colpo di fortuna averlo ingaggiato a gennaio e complimenti a quel sito che, pur di non citarci, ha scritto che era stata Sky a tirare fuori la notizia…) e naturalmente manca la conferma viola, che a tempi brevi non avremo mai.
Se Cavalieri arriverà davvero, avremo dato l’ennesima anticipazione del 2008, altrimenti ci scuseremo con gli ascoltatori perché ogni tanto può capitare di non centrare il bersaglio.
E però da tempo nell’aria c’è questa idea che… sì, Frey è bravo, ma non è poi tutto questo gran portiere,che è solo uno che fa grandi parate, che nelle uscite è scarso, che “certe dichiarazioni non ci sono piaciute” e via a seguire.
Ora, come il 99% di voi io non ho mai visto giocare una sola volta Cavalieri così come quasi ignoravo l’esistenza di Fabio, ma mi basta quello che vedo in Italia, dove meglio di Frey c’è solo Buffon, perché io Doni o Julio Cesar mica lo scambierei con il nostro.
Se Frey andrà davvero via, ce ne faremo una ragione, ma per favore cerchiamo di essere obiettivi e ripensare a quante partite ha davvero sbagliato in tre anni in viola.
Poche, pochissime, ve lo assicuro.
E non vorrei tra qualche mese stare qui a rimpiangerlo.

Tutto fa brodo nel calcio, anche dimenticarsi del recente passato.
Sale in cattedra Mancini (per la serie “senti chi parla”…) e bacchetta Totti, ammonendo il mondo pallonaro sulla diversità di trattamento tra il capitano della Roma ed il calimero del calcio italiano, Antonio Cassano.
L’intervento è chiaramente strumentale, oltre che decisamente poco elegante: se Rizzoli tirava fuori il rosso, a Totti davano un paio di giornate e la Roma aveva qualche problema in più.
Premesso che Totti meritava l’espulsione, tirare fuori Cassano è però proprio fuori luogo e lo sanno bene i tifosi viola.
16 dicembre scorso, Sampdoria-Fiorentina: va in onda una delle più incredibili sceneggiate mai viste in serie A.
Cassano viene ammonito e comincia a piangere, perché salterà la gara contro la Roma.
Poi si butta a terra disperato, sembra mio figlio Cosimo quando gli si toglie di mano qualcosa di pericoloso.
E’ uno psicodramma collettivo: l’arbitro Gava lo guarda e dovrebbe espellerlo, ma non lo fa, Mutu lo consola, Mazzarri prova ad inventarsi qualcosa, una specie di pronto soccorso psicologico, gli altri assistono attoniti.
Succede quindi che Cassano rimanga in campo e la Samp in undici e che proprio lui segni il gol del pareggio finale: Fiorentina penalizzata, senza il minimo dubbio.
La domanda che le persone di buon senso si sono poste a fine gara è stata: ma se fosse successo ad un altro di dare di fuori in quel modo, sarebbe rimasto in campo?
Risposta: certamente no.
Ecco, qualcuno lo vada a spiegare a Mancini, io non sono adatto perché i rapporti con lui ultimamente, cioè nei passati sette anni, sono un po’ freddini…

allora come la mettiamo?
è più triste per la sconfitta viola o per la sconfitta di veltroni?
mi dia retta; si occupi solo di sport da qui in avanti.
grazie

Ecco, questa è il post che ha mandato quel tizio che voleva parlassi solo di calcio.
Credo che chiunque frequenti questo blog, e comunque ci sono gli archivi, mi debba riconoscere di aver sempre esercitato l’arte del dubbio.
Su ogni vicenda del nostro tempo, che sia politica, sociale o economica, provo a ragionare con la mia testa.
Ecco perché mi arrabbio quando ho a che fare con interlocutori invasati, che ragionano con il paraocchi.
Ho sempre espresso le mie idee politiche senza problemi partendo da un concetto fondante: se sto un po’ peggio io, ma a chi sta sotto nella scala sociale va un po’ meglio, beh allora va bene per tutti, e quindi anche per me.
E’ questo il motivo per cui fatico a sganciarmi da un’idea progressista, nonostante le nefandezze compiute dalla mia presunta classe politica di riferimento.
Ma su valori come la meritocrazia, il rispetto della legge, la certezza della pena le mie idee collimano più con la destra che con la sinistra e spero sempre in una felice e vagamente utopistica sintesi tra queste due posizioni.
Qui stiamo (anzi, stanno) a scannarsi in lotte fratricide dimenticando la gravità della situazione economica e sociale che riguarda centinaia di migliaia di persone.
Ha vinto il centro-destra e va bene, non mi sento affatto sconfitto perché mi sento italiano e attendo solo di essere governato con giudizio da una maggioranza finalmente solida che ci porti fuori dal tunnel.
Cosa che non è risucito a fare Prodi e questo va ricordato in modo netto ed inequivocabile.
E agli invasati che pensano all’Italia e alle cose serie come il lavoro, la salute, la scuola, come ad un eterno Fiorentina-Juventus dico solo di lasciarmi in pace.
Non ho tempo per le loro idiozie.

Ad un certo punto mi ero esaltato, vedendo la Fiorentina imporre una lezione di calcio all’Inter.
Peccato che sia durata solo venti minuti, poi sono venuti fuori i centimetri ed i chili di loro, oltre alla nostra inevitabile stanchezza.
E’ una sconfitta meritata, che non fa male e che non è il caso di drammatizzare.
Probabilmente Eindhoven ha condizionato Prandelli, che non ha voluto cambiare e ci ha riprovato.
Uno degli aspetti positivi è che la squadra non sembrava affatto deconcentrata dagli elogi post Olanda, altrimenti non sarebbe partita in quel modo.
La Champions si avvicina, stavolta non proprio per merito nostro, ma dopo 49 partite non mi pare che sia il caso di stare troppo a sottilizzare.

Oh, domani si vota.
Mai avvertita una tale indifferenza, o forse è un fatto personale, di stanchezza fisica per il lavoro, e mentale perchè ormai siamo ben oltre l’effetto saturazione.
Ciò nonostante, continuo a pensare che non andare a votare sia un grande errore e anche in questo caso mi pongo la domanda se il mio pensiero derivi dal ragazzo che sono stato, cioè dalla passione con cui seguivo ciò che è avvenuto nell’Italia dal fascismo in poi.
Chissà se rivisiteranno davvero la storia della resistenza come ha “suggerito” Dell’Utri, l’uomo che vorrebbe fare di Mangano (condannato con sentenza definitiva per mafia) un eroe.
Ho ancora delle incertezze: se dare un voto “inutile”, più al centro, o turarmi il naso e mettere la croce ancora là dove l’ho sempre messa, con sempre maggiore perplessità.
Lo svincolo da Bertinotti mi è sembrato un passo avanti, tenere in squadra la Binetti o il generale anti gay uno indietro.
La cosa peggiore sarebbe un nuovo pareggio, con l’ipotesi di stare a lì contare e non contare i voti dei senatori a vita e poi rivotare tra un anno o due.
Aspettiamo, con sempre meno fiducia.

Io una cosa del genere mica l’ avevo mai vista con la Fiorentina.
Una dimostrazione di schiacciante superiorita’, non far giocare mai gli avversari, sapere che tanto per loro non c’ é niente da fare.
Straordinari tutti, ma uno in particolare: Montolivo.
Al quarto d’ora del primo tempo dico a Carnasciali in radiocronaca che ancora non e’entrato in partita e lui cosa fa?
Quasi avesse le cuffie, ci ascolta e parte per 70 minuti meravigliosi.
Tralasciamo Mutu, che ormai ci ha abituato e meno male che ha ritrovato la condizione giusta proprio nella partita piu’importante.
Grazie davvero a tutti, dai Della Valle a Corvino, all’ immenso Prandelli, ai giocatori.

Prima una considerazione quasi obbligata: ma si puo’ stare a rispondere per ore a degli imbecilli (fra cui certamente qualche frustrato che gira dalle parti dell’etere, e ne ho in mente uno in particolare) che si e’ lanciato ad offendere Giulia solo perche’ le avevo fatto gli auguri per il suo primo pezzo sul giornale?
Dice: non rispondere.
Eh no, se mi toccano qualcuno della redazione in modo cosi’ disonesto, maschislista e vergognoso, io non lo posso tollerare.
E ora le sensazioni olandesi, che sono molto positive.
Sara’ perche’ sono nella capitale invece che a Groningen o ad Eindhoven, sara’ che la giornata e’ stata bellissima e che Amsterdam e’ davvero da vedere, ma avverto nell’aria un’elettricita’ positiva, peraltro confermatami da Russo.
Poi domani sera sarete liberi di spernacchiarmi se le cose non dovessero andare bene ed avreste pure ragione, ma sarebbe sbagliato non farvi partecipi di quello che avverto.
E, tanto perche’ continuiate a toccare ferro, forse non ci sara’ neanche bisogno di fare le ore piccole davanti alla televisione…

Racconta l’ottimo Fabio Russo dall’Olanda che la città è brutta e lo stadio bellissimo.
Il problema è che loro hanno già archiviato mentalmente il campionato, ormai lo hanno vinto e possono pensare tranquillamente a come buttarci fuori.
Non credo che regaleranno niente tatticamente, non sono affatto sprovveduti ed ogni occasione da gol bisognerà conquistarcela metro su metro, difficile pensare al contropiede.
Non sarà poi questo un gran problema, perché da quando c’è Prandelli le partite siamo abituati a giocarcele e non agiamo quasi mai di rimessa.
La nostra variabile è Mutu: se starà meglio a livello di considizione fisica, possiamo sperare molto, altrimenti sarà bene dirgli di essere un po’ meno generoso e tenere qualche colpo in canna evitando rincorse da mediano.
Conclusione con due annotazioni.
Ieri non ho risposto a nessuno e mi spiace, ma ormai lo sapete, se non ce la faccio vuol dire che proprio ero cotto.
La seconda è un complimento.
Oggi Giulia Bonci ha firmato da Eindhoven il suo primo articolo sul Corriere Fiorentino e sono contento come se lo avessi scritto io (cosa, vi assicuro, rarissima nella nostra categoria).

Alla fine sembrava che giovedì avesse giocato la Reggina e non la Fiorentina.
Ottimo segno, c’è ancora benzina nel serbatoio e dove non arriveranno le gambe arrivereranno le motivazioni, che a questo punto sono enormi.
Grandissimo gol di Pazzini, che segna sempre o quasi reti pesanti, in progresso quasi tutti, tranne Papa Waigo.
Confortante pure lo spezzone di partita di Vieri, che è pronto per la battaglia di Eindhoven e poi c’è un Diego Della Valle molto divertito che mi sembra sia più vicino alla Fiorentina, mentre non sarebbe male vedere Andrea in Olanda.
Insomma, è un gran momento, cerchiamo di farlo durare.

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