Giugno 2007


Tuffo al cuore in televisione: canale 216, danno Italia-Inghilterra, Europei del 1980, ed io mi metto ad aspettare con impazienza i minuti finali perchè mi ricordo ancora benissimo dell’azione decisiva della partita.
Apertura al buio di Antognoni per Graziani, fuga di Ciccio sulla sinistra e zampata vincete di Tardelli in mezzo al portiere e due giocatori.
Quello che non ricordavo affatto è l’esultanza successiva, che è la stessa del gol di Rossi alla Germania due anni dopo, con Gentile col pugno alzato a cavalcioni sul compagno (che però stavolta è Tardelli, Rossi fra l’altro era squalificato per via delle scommesse).
Che estate quell’estate e che campionato europeo giocò Antognoni, il migliore dell’Italia.
Poi pareggiammo contro un Belgio ultra catenacciaro e perdemmo l’accesso alla finale.
Eppure quegli Europei hanno un sapore dolcissimo: avevo vent’anni e neanche una lira in tasca, ero già a Radio Blu, alla Fiorentina stavano per arrivare i Pontello con i soldi e una settimana dopo sarei partito con due amici per la Danimarca per una vacanza indimenticabile.
La Juve ci doveva ancora rubare scudetto e Uefa e quindi, per una sera, non era poi così scandaloso voler bene perfino a Tardelli.

E’ stato poi così importante il campionato di Liverani?
A me pare che sia stato un campionato da 6 e sinceramente speravo in qualcosa di più, pur essendo tra gli estimatori di questo ragazzo di trent’anni, che ha parecchio sale in zucca e gli angeli nei piedi.
Non ne farei quindi una questione di Stato se adesso Prandelli decidesse di cambiare modulo e tornare al tanto amato 4-2-3-1.
Costruire un’altra volta la squadra intorno a Liverani può essere un rischio, pensando all’anno in più del giocatore (oddio, grandi passi indietro sul piano dinamico non ne dovrebbe fare…) e soprattutto alle caratteristiche degli altri eventuali nuovi acquisti.
Con uno come Pazzini davanti devi essere per forza più veloce nella manovra, sfruttare la tempistica di Giampaolo, bravissimo a sfruttare gli spazi liberi.
Per questo, se davvero Liveran se ne andrà via, non sarà tutto questo dramma.

P.S. Ho una certezza in più nella vita: le coliche renali non sono come spesso si sente raccontare.
Sono molto peggio!

BENE, VEDO CHE SONO IN MINORANZA SULLA VALUTAZIONE DA 6 DI LIVERANI E NON DISCUTO.
VOLEVO SOLO RICORDARE CHE SONO SEMPRE MOLTO AVARO NEI GIUDIZI (LEGGI I POST SU MONTOLIVO DI QUALCHE MESE FA) E CHE TUTTO QUESTO ENTUSIASMO SU LIVERANI NON L’AVEVO NOTATO DURANTE IL CAMPIONATO.

Leggo su Repubblica l’intervista denuncia del mio amico Paolo Marcheschi (Forza Italia), lo chiamo al telefono e gli faccio la solita battuta-tormentone, ormai vecchia di anni: “ma uno come te che ci sta a fare in un partito a sovranità limitata?”.
Marcheschi, da cui comprerei certamente un’auto usata, aveva chiesto le primarie all’interno del suo partito, per contarsi e per vedere chi fosse il caso di candidare come sindaco.
In passato si era battuto contro l’abolizione del voto di preferenza, che ha di fatto reso i partiti padroni di decidere chi mandare o meno al Parlamento, spalleggiato in questo da Graziano Cioni (DS), un altro di cui mi fido per istinto, pur conoscendolo meno.
Ecco, questi due sono dei guastatori della politica e certamente non andranno lontano, non faranno carriera negli organismi nazionali dei rispettivi partiti perché davvero troppo attenti alla realtà che li circonda.
E poi D’Alema si dice preoccupato della crisi della politica, ormai avulsa dalla società civile.
Lo dice alzando severo il sopracciglio e tre giorni dopo vola a Valencia a vievere estasiato le imprese di una barca griffata con il nome di una borsa che partecipa alla regata sponsorizzata da una valigia.
Nel pomeriggio vado a sentire cosa ne pensano alla Casa del Popolo di Grassina…

Ah, io non lo so davvero, ma almeno lo confesso candidamente e pubblicamente.
Il fatto è che non lo sa nessuno, anche se qualcuno millanta conoscende che non ha.
Con Corvino è così, ci dobbiamo abituare ed è inutile sparare nomi impossibili da Diarra a Gilardino, passando per Ribery.
Quelli non ci toccano, bisogna pescare dove gli altri non sono stati perché tanto si gira sempre intorno al solito punto centrale: il tetto degli ingaggi.
Ogni tanto vado sulla posta elettronica per vedere se è arrivato un comunicato dell’ACF Fiorentina che ci informa dell’avvenuto acquisto di qualcuno.
Poi sarà divertente andare a ritroso per vedere quanti sono quelli che l’avevano detto o scritto.

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