Fiorentina


Alla faccia dei moralisti e di quelli che urlavano allo scandalo perché la Fiorentina faceva ricorso.
Lo scrissi di getto appena arrivò la notizia della maxi squalifica a Melo e anche riflettendoci con più calma ero convinto che fosse giusto provare a ridurre la sanzione.
Cosa dicono adesso quelli che “la Fiorentina sta facendo una brutta figura verso l’intera Italia calcistica”?
Intanto riavremo presto un giocatore fondamentale per il centrocampo viola e a questo punto, poiché voglio stravincere, mi piacerebbe pure sentire le parole di scuse di Melo alla prima conferenza stampa utile.
Scuse non verso Lopez, ma nei confronti dei suoi tifosi, compagni di squadra, dirigenti e allenatore.

Sandro Mencucci è il più fiorentino e dunque, quasi per definizione, il meno diplomatico della dirigenza viola.
Ha commesso delle sciocchezze in passato, sto parlando del 2005, nel tentativo maldestro di difendere la Fiorentina dalla combine ordita per mandarla in B e ha trascorso molte giornate amare, scansato da chi prima lo omaggiava e che è poi tornato ad omaggiarlo quando ha visto che i Della Valle credevano ancora in lui (c’era chi lo definiva ragioniere per sminuirne il titolo di studio che è quello di dottore commercialista, chi pretendeva le sue dimissioni e via a seguire, salvo poi effettuare improvvise giravolte…).
Attaccarlo per le parole pronunciate a Radio Blu (“se fossi l’autore dello striscione, chiederei scusa”) vuol dire da un lato cercare un modo assurdo per fare polemica in un giorno di festa e dall’altro cercare di pareggiare conti personali con il presunto anello debole della dirigenza viola.
Perché lo stesso Andrea Della Valle ha fatto capire che quello striscione non lo aveva gradito affatto e meno che mai il riferimeto alle discoteche, che era poi la parte forte della contestazione.
Prandelli e Corvino erano stati più diplomatici, soprattutto il primo, ma penso proprio che il pensiero del sanguigno Mencucci sia lo stesso delle più alte autorità viola.
Solo che l’amministratore delegato lo ha esternato quasi a sorpresa, prendendosi vagonate di insulti e facili riferimenti alle telefonate di quattro anni fa (scusate, ma allora eravate d’accordo sul fatto che ci abbiano condannato?).
So benissimo di prendere una posizione politicamente scorretta, ma trovo questa vicenda molto triste in una domenica di grande gioia.

Come si possa passare dalla prova di Udine alla gara di ieri sera è uno dei misteri affascinanti del calcio.
D’accordo, ha ragione Prandelli, il gol iniziale di Vargas ci ha aiutato tantissimo, intanto però bisogna farlo un gol così.
Non ci sono parole per la partita di Jovetic, Semioli e Gilardino, anche Vargas è stato da 7 pieno.
Insomma, una prestazione maiuscola di tutti, tanto che quello col voto più basso è stato Frey, perché poco impegnato (ma la Roma nel primo tempo aveva giocato bene, sprecando tantissimo).
Una serata che entra diritta nella storia della Fiorentina, mentre nella storia di Radio Blu entrano gli agghiaccianti due minuti pre-gara in cui gli stonatissimi Guetta e Pestuggia si sono lanciati in un’impresa agghiacciante: cantare l’inno della Fiorentina in diretta.
Roba che se Narciso Parigi ci chiedesse i danni, avrebbe perfettamente ragione.
Infine, gli scontri, tutti ampiamente previsti.
Devo raccontare un piccolo retroscena: a un’ora dall’inizio della partita ero stato informato che stava prendendo corpo da parte dei tifosi viola l’ipotesi di chiedere che la gara non venisse giocata per via degli incidenti.
Avevamo però parlato col dottor Tagliente (poi intervenuto con un colpo di fortuna in diretta) che ci aveva espressamente chiesto di tenere i toni bassi per evitare che le persone allo stadio, ascoltando la radio, si innervosissero ancora di più.
Ho preso la decisione da solo e ho taciuto su questa eventualità che poi ha perso di consistenza, per fortuna, perché non oso pensare a cosa sarebbe successo nel far defluire dal Franchi le trentamila persone presenti.
Complimenti comunque a chi ha deciso di non considerare Fiorentina-Roma una partita a rischio, ma tanto l’anno prossimo sarà la stessa musica.

Poche righe per raccontare cosa è successo oggi allo stadio, dove l’ottimo Matteo Sestini ha intercettato Cellerino, fino ad oggi poco conosciuto attaccante del Livorno, e ha correttamente riferito della cosa la redazione.
La notizia è andata diritta nel Pentasport provocando la piccata reazione della Fiorentina, che ha parlato di cattiva informazione.
Io sono intervenuto in diretta ribadendo come Cellerino fosse a Firenze, al Franchi, ma che, come mi avevano giurato in società, non c’era stato alcun incontro con Corvino.
Matteo Sestini ha un forte dubbio sulla versione della Fiorentina, ma io chiudo qui la vicenda limitandomi ad alcune considerazioni.
1) Su internet, nelle varie radio e televisioni girano nomi su nomi, si parla di incontri con questo e con quello, mi raccontano che qualcuno avrebbe anche detto via etere che Melo è sul mercato e nessuno in società si è mai sognato di fare una smentita. Un po’ come accade col Processo di Biscardi…
Se in questo caso è arrivata una cannonata, è un ottimo segnale: vuol dire che Radio Blu è considerata talmente autorevole e ha un seguito così alto che la Fiorentina si sente in obbligo di intervenire ad personam se ritiene che sia stata detta un’inesattezza.
Era successo recentemente, mi pare, solo con Calamai e quindi con la Gazzetta dello Sport a proposito di un’intervista a Melo. Sestini, che ha cominciato da poco questo mestiere, dovrebbe essere orgoglioso del paragone.
2) Una delle poche cose certe di questa piccola vicenda era che Cellerino fosse a Firenze e Radio Blu è stata l’unica a dare la notizia.
3) Se anche ci fosse stato un incontro in sede (ma io voglio credere alla società e quindi parto dal presupposto che non ci sia stato) mi sfugge quale effetto destabilizzante avrebbe avuto nella preparazione della gara di sabato.
4) E’ paradossale che proprio a Radio Blu, che si è imposta di parlare pochissimo di mercato, sia avvenuta questa tempesta in un bicchier d’acqua, però se abbiamo una notizia (e Cellerino a Firenze lo era) la diamo.
5) Ora vado a vedermi tutti i filmati di Cellerino, perché fino a due ore fa quasi ne ignoravo l’esistenza…

P.S. Oggi ho incontrato casualmente Corvino e, siccome noi fiorentini siamo pronti a rischiare tutto per il gusto della battuta, gli ho chiesto quando avrebbe presentato Cellerino…
Vi risparmio la risposta e pensiamo a battere la Roma

Io voglio vedere la stessa Fiorentina del 2001, quella dell’ultima vittoria contro la Roma.
C’era molta più differenza tra le due squadre in quello strano lunedì di quanta ce ne sarà sabato sera e quindi non sarà giustificabile alcuna paura o cedimento psicologico.
Dovranno avere il paraocchi, fregarsene degli striscioni e perfino del tifo, dovranno essere concentrati, ferocemente concentrati, solo sull’obiettivo.
Che sarebbe ovviamente vincere, ma soprattutto giocare una partita straordinaria per abnegazione e forza fisica.
Poi c’è l’imponderabile, c’è l’arbitro, c’è Totti e magari pure Vucinic.
Ma in campo ci voglio la Fiorentina, quella vera, che in questa stagione si è vista davvero poche volte.

Non se ne salva uno, forse Frey, ma a stento, perché sul primo gol è partito in ritardo.
Una prestazione inspiegabile, che non si può giustificare, come ha fatto Prandelli, per via della tensione post sconfitta del Genoa.
Almiron per favore archiviamolo qui e non se ne parli più, se non per un mea culpa di tutti sul perché del suo arrivo in maglia viola.
Jovetic in tutta la stagione ha fatto un gol su rigore e un assist a Pasqual: un po’ poco mi pare per chiedergli come ha fatto un improvvido collega (collega?) se fosse stato pronto ad aiutare i compagni e prendere in mano la Fiorentina…
Kuz è regredito a livelli preoccupanti, ormai siamo messi peggio di quando è arrivato alla Fiorentina, di Zauri ricordo le rimesse laterali e basta, perché poi sulla destra doveva sempre chiudere Gamberini, pure lui in fase negativa.
Pasqual ha giocato da 5, Dainelli ha segnato me è stato incerto, Donadel ha mazzolato e basta.
Insomma, una prova sconfortante, un tradimento tecnico quando meno ce lo aspettavamo.
Con la beffa di un rigore assurdo che ci fa arrabbiare e perfino pensare che senza quello forse si poteva rimediare una gara bruttissima.
Ma mi pare sinceramente una mera illusione.

Se io fossi un tifoso della Juventus, oggi mi vergognerei di quello che è successo ieri sera, del “sei solo un negro di m….” urlato a squarciagola allo stadio a Balotelli.
Altro che i cento imbecilli viola di San Siro, qui erano migliaia.
E non venite a dire o scrivere che il ragazzo è insopportablie, perché non esiste giustificazione per il razzismo.
Mi aspetto la squalifica dell’Olimpico di Torino e se non arrivasse sarebbe una sconfitta per tutti.

Stop alle polemiche su Melo.
Adesso pensiamo solo all’Udinese, forse con un giorno di ritardo, però sarebbe stato un po’ ipocrita immaginare che il match pigilistico del sottopassaggio del Franchi non tenesse banco per l’intera settimana.
Sarà una partita molto strana, perché loro ci arrivano con la testa vuota, ma con la voglia di ringraziare il proprio pubblico per la grande e giusta accoglienza post eliminazione col Werder.
Io non farei giocare Almiron e proverei Jorgensen e Donadel in mezzo, Kuz a destra e Vargas a sinistra.
Ovviamente sono opinioni, suffragate da quanto mi hanno riferito i ragazzi di Radio Blu che hanno seguito gli allenamenti, poi domani magari Almiron ne fa due…

Manca qualcosa in tutta questa vicenda dei cazzotti che ha tenuto banco per l’intera settimana, mancano le parole di scuse di Felipe Melo.
Scuse nei confronti della Fiorentina e dei suoi tifosi, perché (se va bene) un suo mancato controllo di nervi lascia la squadra con un importante uomo in meno per almeno tre partite.
E’ un silenzio inspiegabile, che non penso sia frutto di una strategia societaria, ma del rifiuto di Melo di presentarsi davanti alle telecamere (ne basterebbe una, quella di Viola Channel) e dire: mi spiace, ho reagito ad una provocazione/aggressione e ho fatto una grossa sciocchezza che non si ripeterà.
Ormai ha perso il tempo e questo è un aspetto non secondario dell’intera storia.

E allora dagli a Melo!
E’ un violento, si è montato la testa dopo la Nazionale, doveva essere cacciato già contro il Siena, un acquisto sbagliato di Corvino, ma dove crede di essere? E il rispetto per i terremotati?
Ma quanta brava e bella gente che fa la predica.
Quanti maestri del pensiero contemporaneo che ci insegnano cosa è giusto e cosa no, magari gli stessi che sogghignavano nel novembre 2007 quando la Fiorentina per per la prima volta del terzo tempo.
Felipe Melo ha fatto una bischerata mostruosa, pagherà in tutti i sensi per questo (e a me cinque giornate continuano a sembrare troppe), ma da qui a farlo diventare il capro espiatorio di tutti i mali viola ce ne corre.
A meno che non ci si voglia fare del male da soli, specialità in cui siamo (a Firenze) i Campioni del Mondo.

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