Fiorentina


Non ci siamo capiti: non è che starò zitto su quanto accade alla Fiorentina, io metto il silenziatore solo ai commenti sul Corvino comunicatore, che ha fatto, sta facendo e temo farà dei danni all’immagine viola ogni volta che ripeterà cose che ormai fanno venire l’orticaria ai tifosi.
Ma poiché il suo compito non è certo quello di parlare con noi (e nei suoi confronti non ho niente di personale, perché a me interessa solo come responsabile massimo e unico delle vicende tecniche: se fa bene applaudo, altrimenti muovo rilievi, quasi sempre prima che i fatti accadano), vorrei spostare l’attenzione sui fatti concreti e mi piacerebbe avere alcune risposte.
In cosa consiste veramente il patto con Firenze dei Della Valle, chi e cosa devono fare i contraenti?
Perché, se tutto è stato fatto così bene, come viene ripetuto continuamente, il popolo viola sta staccando la spina e ha dimezzato la propria presenza allo stadio?
Quali sono stati i veri motivi della riconferma di Mihajlovic, dopo un campionato deludente e una chiara frattura con l’ambiente?
Perché da almeno due anni continuiamo con questa storia degli attaccanti-fantasma o improponibili?
Davvero si pensa di giocare cinque mesi di campionato con Jovetic (?) e Babacar come attaccanti della rosa?
Esistono squadre nelle quattro categorie del calcio italiano che sono in questa condizione perlomeno curiosa?
Si potrebbe avere a distanza di sei mesi una spiegazione sull’affare D’Agostino?
Esiste una logica nella quantità industriale di calciatori arrivati a Firenze e poi ripartiti?
Per un settore giovanile molto impegnativo economicamente è più importante vincere la Coppa Italia di categoria o fornire alla prima squadra un titolare ogni due stagioni?
Quanto dura, o dovrebbe durare, nel calcio attuale l’uscita da un ciclo positivo?
C’è una spiegazione al fatto che la Fiorentina nelle ultime due stagioni con il quinto monte ingaggi italiano sia arrivata undicesima e nona, mentre adesso con il settimo è quattordicesima?

Sentendo su Radio Blu una delle più surreali conferenze stampa della storia viola ho avuto diversi stati d’animo per poi arrivare alla conclusione che, poiché amo (sportivamente) come nessun’altra cosa al mondo la Fiorentina, è venuto il momento che anch’io faccia qualcosa.
Il mio fioretto è il seguente: non commenterò più da adesso alla fine del campionato le parole di Pantaleo Corvino, tranne quelle che riguardano la stretta attualità.
Niente più commenti sui “5 anni meno un mese stupendi”, sulla “squadra che ha perso meno dello scorso campionato dal girone di ritorno in poi dopo il Milan”, su “Jovetic che siamo tanto bravi a non vendere (mi ricorda un po’ gli anni settanta, quando il miglior acquisto era la mancata cessione di Antognoni)”, sull’uscita dal ciclo “da cui bisogna passarci per capire che è finito (deve essere una gran fondo, perché stiamo pedalando da più di seicento giorni)”, sugli “sciacalli che fingono di voler bene alla Fiorentina (a quando una nuova lista di proscrizione con i giornalisti più cattivi?)”.
Basta, chiedo a chi mi sta vicino di aiutarmi, le tentazioni ci sono, ma mi frenerò perché tanto è tutto inutile, ogni cosa che dico o scrivo non aiuterebbe la Fiorentina
Sul piano strettamente tecnico, oltre ad essere preoccupato per il mancato arrivo di una punta, mi pare chiaro che abbiamo messo tutto in mano a Delio Rossi.
Se trova “l’alchimia giusta”, la sfanghiamo, altrimenti c’è da piangere: speriamo bene.

Mi sono fatto questa idea: ci stanno facendo immaginare scenari semi-catastrofici (ovvero Gilardino che va via e non viene sostituito) per apprezzare di più chi verrà al suo posto.
Mettiamola così: se a giugno qualcuno avesse proposto uno scambio Gilardino-Amauri o anche Gilardino-Pinilla (che a me piace di più, ma sono gusti personali), quel qualcuno sarebbe stato rincorso mediaticamente dai tifosi.
Ora, complici pure quattro mesi disastrosi del Gila, una cosa del genere potrebbe anche essere palusibile, anche se sono convinto che comunque vada a lunga scadenza nel cambio ci perderemmo.
Ma poiché le persone di buon senso e di cuore viola sono terrorizzate dall’idea di non avere attaccanti in rosa, ecco che qualunque cosa accada, chiunque arrivi può essere accolto con un mezzo sospiro di sollievo.
E’ come quando ti aspetti il peggio e invece va un po’ meglio di quello che temevi.
In tutto questo gran casino sul Gila ci siamo dimenticati di Silva, che poi sarebbe stato quello veramente da cambiare: lo scambiamo con un attaccante vero o ce lo dobbiamo tenere per altri cinque mesi?

Questo blog deve essere un piacere, non un lavoro, altrimenti comincio ad accettare le offerte per i banner a pagamento.
Nel piacere non è compreso censurare chi va oltre le righe e neanche coltivare il dubbio se sia lecito o no lasciare certe frasi che sfiorano la minaccia verbale.
Per tutti questi motivi vi invito alla calma e al rispetto del prossimo.
In questo momento c’è un gruppetto agguerrito di irriducibili a cui pare andare bene tutto, anche vendere Gilardino, anche non prendere nessuno, anche continuare altri dieci anni con Corvino, anche giocare con Jovetic centravanti.
Bene, sono loro idee e vanno rispettati, io, pur non pensandola in tante cose come loro, cercherò di proteggerli, così censurerò i loro atteggiamenti troppo aggressivi verso gli altri.
Però, vi assicuro, è una fatica di cui farei volentieri a meno.

Qui bisogna che Andrea Della Valle prenda posizione, che convochi a stretto giro di posta una conferenza stampa per spiegare al popolo viola come siamo messi, per rassicurare, al limite per scusarsi degli errori commessi.
Non si può più pensare alla Fiorentina con questo retrogusto amaro, figlio di due anni fallimentari, di campagne acquisti incomprensibili, di errori clamorosi, di decine di milioni di euro buttati via.
Intanto è chiaro che bisogna salvare la pelle il prima possibile, cioè salvarsi, poi bisogna riazzerare tutto, i giocatori, ma anche la gestione tecnica della società.
Bisogna restituire al popolo viola un po’ di entusiasmo, un briciolo d’orgoglio e per farlo non vanno mandati in trincea i generali, ma deve parlare il comandante.
Va ritrovato un minimo di dialogo tra i tifosi e la Fiorentina in senso lato.
La tensione sta salendo alle stelle e magari stiamo pure esagerando, ma proprio per questo c’è bisogno di un intervento deciso e risoluto di chi ha più da perdere in soldi e prestigio in un eventuale deterioramento dell’attuale già critica situazione.

Pare che sia proprio vero: Gila ha chiuso con la Fiorentina ed è una sconfitta per tutti.
Vedremo se e quando Preziosi trova i soldi, comunque ormai Gilardino e la società sono come separati in casa e continuare così sarebbe controproducente.
Se ne va un grande del calcio italiano, molto caduto in disgrazia nell’ultimo anno non solo per colpa sua, e però non ancora trentenne, quindi lontano dalla fine della carriera.
Ho come la sensazione che lo rimpiangeremo più di Mutu e Fray messi insieme, ma è del futuro viola che ci dobbiamo occupare.
Sembra che stia prendendo corpo l’idea di giocare con Jovetic centravanti alla Totti e sulla carta è una prospettiva che preoccupa.
Certo, sul mercato c’è poco e quelo poco te lo fanno pagare caro (ma non ci si poteva pensare prima?), ma si può immaginare di non avere in rosa un centravanti di ruolo (Silva neanche lo considero)?
Domani intanto a furor di popolo edizione speciale del Pentasport, dalle 18 in poi, con Tommaso Loreto e Michele Baragatti, io sarò a disposizione degli ascoltatori dalle 19.30 in poi: questa Fiorentina non ci regala neanche una settimana di pace…

Domanda che mi sono sentito rivolgere almeno una decina di volte in questa bellissima giornata post Natale, in cui mi sono veramente goduto Firenze e la famiglia.
Tra circo con i piccoli e cinema e ristorante con Letizia, almeno una decina di tifosi che hanno avuto la bontà di riconoscermi mi hanno rivolto il quesito fatale: “che facciamo qualcosa, oppure no?”.
L’aggiunta più ricorrente era un “poveri noi, come ci siamo ridotti”.
Se poi si analizza bene il lessico usato, si scoprirà che questo “noi” che compriamo o facciamo qualcosa ha un valore altissimo, significa che davvero la Fiorentina è una cosa nostra, anche se poi i soldi ce li mette, o dovrebbe mettere ancora, la famiglia Della Valle, e non è un particolare di poco conto.
Secondo me però la domanda dovrebbe essere articolata meglio, perché che succeda qualcosa è perfino inevitabile e quindi il problema non è se si compra o meno, ma chi si compra.
Per esempio finalmente un attaccante degno di questo nome e del campionato italiano, e poi un uomo di peso a centrocampo che sia superiore al terzetto delle poche meraviglie: Kharja-Munari-Lazzari, un gol in tre (o in sei, se si aggiungono pure Behrami-Montolivo-Vargas), non so se mi spiego.
Chiedo troppo?

Pare che dopo l’effetto nefasto delle varie corvinate in attacco (Bonazzoli, Castillo, Keirrison, Silva, qualcosa che assomiglia vagamente ad un incubo), adesso si possa andare verso l’usato sicuro, ma molto stagionato.
Ecco quindi profilarsi all’orizzonte l’entusiasmante derby Iaquinta-Amauri, sempre ammesso che la Juve paghi almeno i tre quarti degli ingaggi folli di questi due leoni parecchio spelacchiati.
Se proprio dobbiamo scegliere, andrei senza dubbi su Amauri, che dà molte più garanzie sul piano fisico e che potrebbe essere più funzionale al gioco di Rossi.
Rimane sullo sfondo il problema Gilardino, deludente in misura superiore ad ogni più pessimistica previsione e senza alcun motivo plausibile, perché non è pensabile che a 29 anni sia cominciato il suo declino fisico.

Trenta minuti più che accettabili: possono bastare?
Direi di no, ma dobbiamo accontentarci, questo è ciò che passa oggi il micragnoso convento viola, con un Delio Rossi che mi pare sempre più preoccupato.
Ha perfino provato la difesa a tre, così fuori dai suoi canoni calcistici, però qui è un problema di uomini e non di schemi.
Che triste 2011, peggio del già scialbo 2010, dove almeno eravamo aggrappati ad Ovrebo e Rosetti (Milan), chi guida la Fiorentina ha ingrigito presente e futuro, solo che adesso bisogna tenere i nervi saldi e arrivare alla svelta ai quaranta, forse quarantuno punti.
Dopo però non bisognerà fare sconti a nessuno, ma stavolta sul serio.

Ce lo fate finire l’anno senza il fiele in bocca?
Riusciamo almeno per un pomeriggio a recuperare un pizzico di dignità per giocare novanta minuti da Fiorentina, ma intesa alla nostra maniera e non alla vostra?
Non riuscirebbe certo a colmare il vuoto assurdo e colpevole degli ultimi (quasi) due anni, ma ci eviterebbe un finale di 2011 popolato da incubi conosciuti a chi ha vissuto retrocessioni che sembravano impossibili.
Non mi sembra e non ci sembra di chiedere molto, no?

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