Fiorentina


Questo blog deve essere un piacere, non un lavoro, altrimenti comincio ad accettare le offerte per i banner a pagamento.
Nel piacere non è compreso censurare chi va oltre le righe e neanche coltivare il dubbio se sia lecito o no lasciare certe frasi che sfiorano la minaccia verbale.
Per tutti questi motivi vi invito alla calma e al rispetto del prossimo.
In questo momento c’è un gruppetto agguerrito di irriducibili a cui pare andare bene tutto, anche vendere Gilardino, anche non prendere nessuno, anche continuare altri dieci anni con Corvino, anche giocare con Jovetic centravanti.
Bene, sono loro idee e vanno rispettati, io, pur non pensandola in tante cose come loro, cercherò di proteggerli, così censurerò i loro atteggiamenti troppo aggressivi verso gli altri.
Però, vi assicuro, è una fatica di cui farei volentieri a meno.

Qui bisogna che Andrea Della Valle prenda posizione, che convochi a stretto giro di posta una conferenza stampa per spiegare al popolo viola come siamo messi, per rassicurare, al limite per scusarsi degli errori commessi.
Non si può più pensare alla Fiorentina con questo retrogusto amaro, figlio di due anni fallimentari, di campagne acquisti incomprensibili, di errori clamorosi, di decine di milioni di euro buttati via.
Intanto è chiaro che bisogna salvare la pelle il prima possibile, cioè salvarsi, poi bisogna riazzerare tutto, i giocatori, ma anche la gestione tecnica della società.
Bisogna restituire al popolo viola un po’ di entusiasmo, un briciolo d’orgoglio e per farlo non vanno mandati in trincea i generali, ma deve parlare il comandante.
Va ritrovato un minimo di dialogo tra i tifosi e la Fiorentina in senso lato.
La tensione sta salendo alle stelle e magari stiamo pure esagerando, ma proprio per questo c’è bisogno di un intervento deciso e risoluto di chi ha più da perdere in soldi e prestigio in un eventuale deterioramento dell’attuale già critica situazione.

Pare che sia proprio vero: Gila ha chiuso con la Fiorentina ed è una sconfitta per tutti.
Vedremo se e quando Preziosi trova i soldi, comunque ormai Gilardino e la società sono come separati in casa e continuare così sarebbe controproducente.
Se ne va un grande del calcio italiano, molto caduto in disgrazia nell’ultimo anno non solo per colpa sua, e però non ancora trentenne, quindi lontano dalla fine della carriera.
Ho come la sensazione che lo rimpiangeremo più di Mutu e Fray messi insieme, ma è del futuro viola che ci dobbiamo occupare.
Sembra che stia prendendo corpo l’idea di giocare con Jovetic centravanti alla Totti e sulla carta è una prospettiva che preoccupa.
Certo, sul mercato c’è poco e quelo poco te lo fanno pagare caro (ma non ci si poteva pensare prima?), ma si può immaginare di non avere in rosa un centravanti di ruolo (Silva neanche lo considero)?
Domani intanto a furor di popolo edizione speciale del Pentasport, dalle 18 in poi, con Tommaso Loreto e Michele Baragatti, io sarò a disposizione degli ascoltatori dalle 19.30 in poi: questa Fiorentina non ci regala neanche una settimana di pace…

Pare che dopo l’effetto nefasto delle varie corvinate in attacco (Bonazzoli, Castillo, Keirrison, Silva, qualcosa che assomiglia vagamente ad un incubo), adesso si possa andare verso l’usato sicuro, ma molto stagionato.
Ecco quindi profilarsi all’orizzonte l’entusiasmante derby Iaquinta-Amauri, sempre ammesso che la Juve paghi almeno i tre quarti degli ingaggi folli di questi due leoni parecchio spelacchiati.
Se proprio dobbiamo scegliere, andrei senza dubbi su Amauri, che dà molte più garanzie sul piano fisico e che potrebbe essere più funzionale al gioco di Rossi.
Rimane sullo sfondo il problema Gilardino, deludente in misura superiore ad ogni più pessimistica previsione e senza alcun motivo plausibile, perché non è pensabile che a 29 anni sia cominciato il suo declino fisico.

Trenta minuti più che accettabili: possono bastare?
Direi di no, ma dobbiamo accontentarci, questo è ciò che passa oggi il micragnoso convento viola, con un Delio Rossi che mi pare sempre più preoccupato.
Ha perfino provato la difesa a tre, così fuori dai suoi canoni calcistici, però qui è un problema di uomini e non di schemi.
Che triste 2011, peggio del già scialbo 2010, dove almeno eravamo aggrappati ad Ovrebo e Rosetti (Milan), chi guida la Fiorentina ha ingrigito presente e futuro, solo che adesso bisogna tenere i nervi saldi e arrivare alla svelta ai quaranta, forse quarantuno punti.
Dopo però non bisognerà fare sconti a nessuno, ma stavolta sul serio.

Ce lo fate finire l’anno senza il fiele in bocca?
Riusciamo almeno per un pomeriggio a recuperare un pizzico di dignità per giocare novanta minuti da Fiorentina, ma intesa alla nostra maniera e non alla vostra?
Non riuscirebbe certo a colmare il vuoto assurdo e colpevole degli ultimi (quasi) due anni, ma ci eviterebbe un finale di 2011 popolato da incubi conosciuti a chi ha vissuto retrocessioni che sembravano impossibili.
Non mi sembra e non ci sembra di chiedere molto, no?

C’è in giro ancora gente che addebita a Prandelli gli attuali problemi della Fiorentina.
Non sto scherzando, è proprio così.
Le colpe di Cesare?
Aver fatto vendere Osvaldo, Pazzini, Balzaretti e Maggio, oltre ad essersi opposto alla cessione di Mutu alla Roma per 20 milioni di euro.
Vorrei sommessamente ricordare che senza Balzaretti e Maggio (che certamente col senno di poi avremmo fatto meglio a tenere) siamo andati due volte in Champions e che Osvaldo e Pazzini a Firenze non ci volevano più stare, probabilmente proprio per aver rotto col tecnico.
E comunque anche Prandelli avrà fatto i suoi errori, ma se consideriamo negativamente la sua esperienza fiorentina, che dovremmo fare con Mihajlovic?
Non era un santo e neanche un mago, sbagliavano quelli che attribuivano a lui le vittorie e a Corvino le sconfitte, ma è uno dei migliori allenatori d’Europa.
La spiegazione più onesta l’ha fornita un fondamentalista corviniano e piuttosto anti-Prandelli come Leo Vonci, quando siamo tornati insieme da Rtv38: “è vero che ha sbagliato a far vendere tutti quei giocatori che ora convoca in Nazionale, ma sono passati più di due anni e un rimedio andava trovato”.
Appunto.

Quattro gradi di responsabilità per lo scempio a cui stiamo assistendo, con l’avvertenza che i Della Valle saliranno presto in classifica, se non si occuperanno intensamente della Fiorentina.
Al primo posto, non c’è dubbio, Corvino.
Il giudizio non riguarda questo campionato, ma la conduzione degli ultimi due anni in cui ha fatto e disfatto quello che ha voluto spendendo malissimo i soldi.
Lui ha scelto i giocatori, lui ha scelto Mihajlovic, lui ha gestito in tutto e per tutto l’ambiente, innescando guerre e guerriglie personali che oggi danno il risultato che è sotto gli occhi di tutti: basta vedere quanta gente c’era al Franchi ieri sera e la nostra classifica dal maggio 2010.
Ad un centimetro, i giocatori, ormai con le faccia al vento.
Indifendibili, di pasta frolla, incapaci di capire cosa sia stata e cosa sia la Fiorentina.
Non tutti, ovvio, ma l’elenco se lo faccia ognuno nella propria cameretta, senza però scordare di mettere al primo posto (inarrivabile) il signor Vargas, il prototipo 2011 più autentico del calciatore viola.
Ben distanziati i Della Valle, che non sono presenti, ma ci mettono i soldi.
Che non dimostrano passione (Diego molta, ma purtroppo solo in Calciopoli), ma pagano tutti regolarmente, compresi i propri uomini che navigano in un mare di incertezze e che si sono fidati troppo di Corvino.
Se non intervengono alla svelta, se non stanno sul fiato sul collo dei vari Cognigni (ma perché non si vede mai?), Mencucci, Teotino, Guerini e Ripa per capire cosa succede, se non pretendono report quotidiani su quello che accade, saliranno come detto velocemente in graduatoria.
Infine, una new entry: Delio Rossi.
Eh sì, dopo una quarantina di giorni qualcosa di più si poteva e doveva vedere.
Ok, c’era da lavorare, e lo sappiamo.
Ma se un fiorentino fosse partito per l’Australia a fine ottobre e fosse tornato al Franchi ieri sera senza aver visto e sentito niente, mica si sarebbe accorto che in panchina non c’era più Mihajlovic…

Cari ventenni e trentenni che vestite la maglia della Fiorentina,
mi rendo conto che ormai non esistono più contatti generazionali con voi e che ormai quasi tutti potreste essere miei figli, cosa che in verità un po’ mi spaventa, ma non al punto di frenarmi.
Sinceramente non riesco a capire cosa frulla nelle vostre teste e temo che la maggior parte di voi abbia acquisito col passare del tempo un concetto di impunità assoluta, che la corte dei miracoli che vi circonda aiuta ad alimentare.
Vi devo purtroppo (per voi) dire che non è proprio così, che il vecchio cronista e raccontatore di partite che vi sta scrivendo ha annusato in giro una situazione non felicissima: la gente, il popolo viola per dirla con una certa retorica, si è stufata.
Non si sta stufando, ma ripeto: si è proprio stufata.
Continuano a circolare in città storie poco edificanti, io le ascolto con la solita patina di indifferenza che mi accompagna da decenni perché non mi è mai piaciuto spiare dal buco dalla serratura.
Mi basta giudicare quello che vedo in campo e quel che vedo è di una desolazione totale per impegno e capacità tecnica.
Avete prima messo in croce Mihajlovic, che non mi è mai piaciuto, anzi per me è proprio scarso come allenatore, ma che ha pagato per tutti voi.
Adesso è sulla graticola Corvino, che ha la grande colpa di avere creduto in tutti voi pensando ad un impegno ed una resa un po’ differente rispetto a quanto state offrendo.
Dopo, vi avverto, non rimane nessun altro: i parafulmini sono finiti.
Guardiamo quindi di darsi una regolata per arrivare alla fine del campionato con i minori danni possibile.

Eppure la gente è arrabbiata.
Eppure non è vero che è tutto melassa, termine usato dopo la penosa prova di Palermo e che purtroppo è ancora di moda.
Perché la mia paura è che stiano narcotizzando l’ambiente, che senza quasi accorgersene si stia scivolando nell’indifferenza.
Ma non è così, basta scavare un po’, grattare quella patina di grigiore depositata dall’autoreferenzialità di qualcuno e dalla presunzione di altri.
E’ come se ci fosse qualcosa di possente e potente pronto a ripartire, basterebbe trovare chi dirige l’orchestra e fa partire la prima nota, ma la Fiorentina è sempre viva nel cuore del popolo viola.

« Pagina precedentePagina successiva »