Attualità


La sentenza della Corte d’appello di Milano conferma sulla vicenda Berlusconi-Lario quanto già stabilito dalla Cassazione sei mesi fa: il divorzio chiude ogni rapporto economico tra coniugi, che diventano due perfetti estranei.

Nessuno dei due potrà più accampare il diritto di voler mantenere lo stesso tenore di vita precedente con i soldi dell’altro/a.

Contano solo i figli.

Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto, corna e miserie umane comprese.

Basta quindi l’autosufficienza economica, fissata sui 1000 euro netti, a bloccare ogni richiesta più o meno lecita di mantenimento a vita.

Chi ha fatto certi calcoli ora dovrà rivedere tutto: prevedo molto lavoro per gli avvocati divorzisti e un intasamento di ricorsi nei nostri tribunali…

Un essere umano si vede nel momento della sconfitta, quando tutto gli gira storto e il mondo gli frana addosso.

Quando si vince è tutto molto più facile, l’unica accortezza è non strafare, non umiliare chi ha perso e questo vale nella vita privata come nel lavoro.

Quando invece si è a terra conta la tempra, la consistenza interiore e se è vero che, come dice la canzone di Morandi, non bisogna strisciare mai, è altrettanto certo che in quei momenti così travagliati una buona regola sarebbe darsi una priorità dei valori che davvero contano nella vita.

Ignoro la consistenza del patrimonio di Ventura e quindi quanto sia importante per lui il milione di euro strappato alla F.I.G.C, una cifra enorme per noi normali, ma direi non eccezionale per chi sta a quei livelli da decenni e comunque non mi è mai piaciuto andare a guardare nella casa e sul conto corrente degli altri.

Però una cosa si può affermare con certezza: nel periodo intercorso tra le 23 di lunedì e le 18 di ieri sera, il sor Ventura è riuscito a rivitalizzare, anzi ad esaltare due suoi predecessori: Marcello Lippi e Cesare Prandelli, che dovrebbero perlomeno ringraziarlo per aver trasformato le loro disfatte mondiali in un inno alla dignità.

Proprio quella che è mancata a Ventura non dimettendosi.

Uno dei miei primi ricordi della vita è legato all’eliminazione dell’Italia in Inghilterra con la Corea, non avevo ancora sei anni, ma ho la netta percezione di come in quel pomeriggio sembrava fosse avvenuta una disgrazia.

Da allora ricordo piuttosto bene ad ogni Mondiale cosa facessi e in quale stato del mio transito terrestre fossi: fidanzate, non fidanzate, prima moglie, seconda moglie, prima figlia, seconda figlia, terzo figlio e via andare.

Tutto era scandito dalle partite dell’Italia, perchè era naturale che ai Mondiali ci fossimo, e poi nel 1958 non ero neanche nato…

Se vogliamo metterla su un piano prettamente tecnico, ieri sera avremmo abbondantemente meritato di vincere e in fondo non andiamo in Russia per via di un’autorete in Svezia, d’altra parte che arrivassimo dietro la Spagna era quasi scritto e lo spareggio quindi ampiamente prevedibile.

Se invece ci spostiamo sul terreno emotivo, che è poi quello che spinge il nostro essere tifosi, il disastro è epocale e davvero non so prevedere come e con quale spirito seguiremo la più importante rassegna planetaria.

Qualcuno oggi è contento, io invece sono molto triste.

 

Si pensa che un Mondiale senza l’Italia sia impossibile ed invece siamo ad un passo da baratro.

Come ormai sapete da tempo, quando vedo la maglia azzurra ci sento molto e mi interessa poco chi gioca, è una quesione di appartenenza: non posso convincere chi non la pensa come me, ognuno faccia quello che vuole, ma tiferò la squadra del mio Paese.

Sento puzza di bruciato, mi sembra che questa squadra non abbia un’anima e ancora meno talento, Ventura ha sperimentato troppo e in giro c”è ormai un grande scetticismo su come allena la Nazionale, che è poi tutto tranne che allenare, piuttosto selezionare e motivare.

Il disastro di non andare in Russia sarebbe enorme e comunque, anche se le facessimo, come spero, bisognerà porsi il problema del tecnico e della sua adeguatezza a questi livelli.

Pur essendo un grande appassionato del genere, non sapevo che esistesse una vera e propria fiera nel maiale così ben strutturata.

I festeggiamenti (limitati al fine settimana) per i dati di ascolto stanno trascorrendo in una preoccupante, per il mio colesterolo, immersione tra culatello e salame in un posto speciale, al confine tra Emilia e Lombardia.

Mamma mia, quanto è bella l’Italia!

E quanto mi sono perso in passato nel non godermi per svariati motivi tutte le possibilità offerte nel girarla con la Fiorentina.

Week end da sogno, a trecento metri da Po tra paesaggi lunari mattina e sera per via della nebbia, che poi col sole si accendono e offrono i fantastici colori autunnali.

Da domani si torna a parlare di calcio.

C’è stato un momento in cui mi sono seriamente chiesto se non fosse il caso di dare un colpo di telefono a tutte quelle ragazze e donne con cui non mi sono comportato bene nella vita

Niente molestie o abusi derivanti dalla mia posizione di direttore, odio tutto questo, ma effettivamente qualche ex fanciulla e/o signora potrebbe aver sofferto nel passato a causa di amori non corrisposti o da me derubricati a semplice relazione,  piuttosto superficiale

E’ durato pochissimo, ma abbastanza per farmi capire che ne avevo fin sopra i capelli (che non ho) dei mea culpa che ci piovono ormai quotidianamente da giornali, web, radio e televisioni

Siete stati dei luridi maiali?

Avete approfittato del vostro potere economico o di posizione per farvi una scopata?

Se non avete avuto problemi con la giustizia, vedetevela almeno con la vostra coscienza, sempre ammesso che l’abbiate, ma non pensate di lavarvi l’anima con la confessione

Almeno per me, siete e resterete uomini di categoria inferiore

Una reazione da Paese civile all’idiozia laziale e comunqe non è un problema di appartenenza calcistica, ma di neuroni che girano.

Mi piacerebbe sapere che ne pensano di Anna Frank e della bravata dell’Olimpico i quattro idioti della metropolitana di Londra o il capo tifoso carismatico da cui aspetto ancora le scuse per l’ebreo di merda di sette anni fa.

In compenso sappiamo cosa pensa Mihajlovic: non pensa, perché lui non legge i giornali.

E nemmeno guarda la televisione, si presume.

O forse conosce troppo bene quella curva che rese onore ad Arkan.

Vediamo quanto dura questo slancio di civiltà, vediamo se nel cervello vuoto di qualcuno si insinua il dubbio di come prima di dire o scrivere certe cose sia bene almeno provare a cercare il neurone che vaga liberamente nel vuoto cosmico della propria mente.

Scusate, ma non ce la faccio a solidarizzare con le signore e signorine che dicono di essere state costrette ad avere rapporti di vario tipo con produttori, direttori, industriali, politici, insomma uomini di potere.

Costrette da cosa?

Si può tranquillamente dire di no alle proposte più o meno esplicite di vecchi babbioni o uomini col cervello posizionato nel baricentro basso del corpo, qual è il problema?

Altra cosa è la violenza fisica con cui si costringe una donna ad un rapporto e su quella la legge dovrebbe colpire con maggiore severità e ancor di più dare la certezza della pena.

Avere, per esempio, un rapporto orale con un importante produttore, non il bruciataio dell’arco di San Pierino come avrebbe chiosato il grande Ciuffi,  e poi pentirsene vent’anni dopo denunciando la presunta violenza non ha proprio senso, a meno che non si cerchi un bel titolo sul giornale.

 

VEDO CHE NON CI CAPIAMO: NON HO MAI SCRITTO CHE SI DEVE DENUNCIARE, MA CHE SI PUÒ DIRE DI NO

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