Uno dei miei primi ricordi della vita è legato all’eliminazione dell’Italia in Inghilterra con la Corea, non avevo ancora sei anni, ma ho la netta percezione di come in quel pomeriggio sembrava fosse avvenuta una disgrazia.

Da allora ricordo piuttosto bene ad ogni Mondiale cosa facessi e in quale stato del mio transito terrestre fossi: fidanzate, non fidanzate, prima moglie, seconda moglie, prima figlia, seconda figlia, terzo figlio e via andare.

Tutto era scandito dalle partite dell’Italia, perchè era naturale che ai Mondiali ci fossimo, e poi nel 1958 non ero neanche nato…

Se vogliamo metterla su un piano prettamente tecnico, ieri sera avremmo abbondantemente meritato di vincere e in fondo non andiamo in Russia per via di un’autorete in Svezia, d’altra parte che arrivassimo dietro la Spagna era quasi scritto e lo spareggio quindi ampiamente prevedibile.

Se invece ci spostiamo sul terreno emotivo, che è poi quello che spinge il nostro essere tifosi, il disastro è epocale e davvero non so prevedere come e con quale spirito seguiremo la più importante rassegna planetaria.

Qualcuno oggi è contento, io invece sono molto triste.