Attualità


Al quarto giorno di rassegna stampa su temi nazionali e locali extra calcio alle sei del mattino un po’ di stanchezza si sente, ma è poca cosa rispetto alla grande soddisfazione di aver creato un programma che era da tempo nella mia testa.

La magia della radio è questa: si riesce a trasformare in tempi brevi un’idea in qualcosa di concreto, a patto ovviamente di essere solidi economicamente e avere una buona diffusione, altrimenti potremmo trasmettere via citofono…

Spero che qualcuno di voi la mattina cominci a seguirci e, rimanendo al palinsesto, ho recepito le vostre lamentele e “Viola nel cuore” parte alle 20.15, con una durata complessiva di due ore e un quarto, che è di più di quando partì questa bellissima avventura nel settembre del 2009.

Stasera poi inizia alle 20.25 qualcosa di indefinito ed intrigante,  “Ditelo a Furio”, rubrica di varia umanità viola e fiorentina con un uomo solo al comando: Furio Valcareggi.

Insomma, non ci annoiamo mai e spero neanche voi.

La definizione non è mia, ma l’ho trovata perfetta per raccontare un certo modo di essere del mondo maschile, a cui appartengo con soddisfazione da quasi 58 anni.

Ci vogliono anni di introspezione e di sportellate prese in faccia  per “saper scegliere il tempo, non arrivarci per contrarietà”, per capire insomma cosa voglia dire veramente stare insieme ad una donna.

C’è chi ci arriva presto e chi non ci arriva mai.

A volte, mi verrebbe da dire spesso, dipende anche dal fatto di incontrare la donna giusta che ti spinge ad iniziare questo viaggio molto faticoso.

Il single con la fede al dito è chi pensa di fare e dire cose da famiglia, tipo “mi sacrifico tanto per voi lavorando ogni giorno come un matto”, “siete l’unica mia ragione di vita”,  e invece ragiona sempre in modo autoreferenziale, assolvendosi inevitabilmente per le proprie mancanze o tradimenti. Non inizia mai il processo, dando semmai sempre la colpa agli altri.

Ci vuole testa, cuore e molta pazienza per condividere la vita con chi viene da Venere mentre è ormai chiaro che noi discendiamo da Marte: non è facile per loro, ma è ancora più difficile per noi che abbiamo uno scarso senso dell’accudimento e una sensibilità che ad essere generosi potremmo definire completamente diversa da quella femminile.

Comunque sia, se dopo notti passate in bianco e molti mal di stomaco si è convinti di aver trovato la persona giusta, vale la pena di provarci con tutto l’impegno possibile, perché poi la vita comincia a colorarsi come neanche potevi immaginare.

L’imbarazzo colpevole dei vertici di Atlantia e la scena fantozziana di loro che si rimettono a sedere quando sentono l’urlo dei cameramen, rivolto però ai giornalisti.

Il tweet di Rocco Casalino che informa in diretta la stampa degli applausi genovesi ai rappresentanti del Governo.

Le proteste di “autorevoli dirigenti del PD” per il suddetto messaggio, invece di spiegare cosa è successo con i precedenti governi.

I selfie di Salvini.

La cena dei Benetton a Cortina.

La promessa di Di Maio a un bambino sul fatto che Atlantia pagherà per quello che è accaduto.

Tristezza infinita.

Contraddizioni di un sedicenne più o meno a metà degli anni settanta, di uno che leggeva molto e parlava il giusto, anche se a vedere cosa poi ha fatto nella vita si stenta a crederlo.

Cantavo Claudio Lolli, soprattutto “vecchia e piccola borghesia, per piccina che tu sia non so dirti se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia”.

Non che ne fossi davvero convinto, ma mi piaceva la musicalità delle parole, insieme alla denuncia di ciò che vedevo o leggevo e proprio non digerivo

La contraddizione era che nell’anima non ero certo un rivoluzionario e che  ad ogni notte tra il 5 e il 6 gennaio sognavo la fantastica vincita di 150 milioni di lire alla Lotteria di Capodanno per comprare quello che mi sarebbe piaciuto avere e per regalare tanto a molti, per vederli contenti.

Oggi che sono un borghese in tutto e per tutto e  che ho molto di più di quello che nemmeno avrei immaginato di avere, ho un po’ di inevitabile nostalgia per quell’albim stampato con la banconota delle cinquemila lire che ascoltavo e riascoltavo fino allo sfinimento di chi abitava con me.

Nostalgia per come eravamo (ingenui, molto ingenui), ma credo che sia normale e quindi… ho ancora tante cose da raccontare per chi vuole ascoltare  e a culo tutto il resto.

Quando ho iniziato questo blog, ero in un’altra radio, avevo un’altra moglie e “solo” due figli.

Berlusconi era al potere, Renzi un più che normale Presidente di Provincia, Salvini aveva da poco smesso di lanciare le uova ai comizi avversari e Di Maio stava pensando all’esame di maturità.

Questo blog nato per l’insistenza del mio “fratello” giornalistico Saverio mi ha tenuto compagnia nella fase più difficile della mia vita.

Tra poco compie tredici anni, un’età ragguardevole nell’era mediatica del mordi e fuggi.

Questo blog ha raccontato momenti per me belli e dolorosi, gli sono molto affezionato e in qualche modo gli sono anche grato perché è stato ed è qualcosa di vero, senza alcun coinvolgimento commerciale,  una specie di diario pubblico.

Ho fatto questa lunga premessa perché proprio non arrivo a capire la deriva che a volte  leggo nei commenti tra voi: ma davvero vi scannate per Della Valle o Corvino fino ad offendervi e minacciarvi?

A me pare folle, certe espressioni non andrebbero mai usate, figuriamoci poi per qualcosa come il calcio che dovrebbe emozionare e divertire.

Il mio grado di tolleranza e il mio senso di democrazia hanno certamente permesso che alcune cose venissero pubblicate lo stesso e probabilmente ho sbagliato, ma voi che vi offendete, nella vostra “cameretta” siete proprio sicuri di avere la coscienza a posto?

Per ora Brizzi non solo è innocente, ma l’unica che aveva la possibilità concreta di agire contro di lui è la stessa che dopo la presunta molestia gli ha scritto un simptico messaggino sms.

Io non sono Brizzi e non ho certo il potere di un regista o, nello specifico del mio lavoro, di un direttore di una grande testata, ma vi assicuro che anche l’esssre a capo di una struttura come  Radio Sportiva o a suo tempo  Canale Dieci può portare ad incontri femminili molto interessati dal punto di vista della controparte.

Basta essere intelligenti  e capire che, al di là del rispetto verso la tua compagna (che dovrebbe venire al primo posto) qualsiasi avventura galante in un simile contesto sarebbe come una prestazione a pagamento.

Detto questo, io sono sempre più convinto dell’assurdità della denuncia postuma di attrici e starlette, a cominciare dalla signora Asia Argento.

E’ qualcosa che danneggia tutte le donne generando isteriche crociate senza senso.

Diverso è il discorso di chi si trova una mano sul fondo schiena dal capo o si trova ogni giorno in mezzo a discorsi odiosi e asfissianti, ma lì purtroppo non si va sui giornali.

Al massimo ci si trascina con vergogna e fatica da un avvocato o in una caserma dei Carabinieri.

Nel mio percorso di educazione siberiana per arrivare ad un felice e spero definitivo rapporto di coppia, sono finalmente giunto ad uno snodo fondamentale: il corretto accompagnamento della metà del cielo durante la spesa.

Dopo aver oltrepassato le colonne d’Ercole dell’Ikea, ormai doppiate con sprezzo del pericolo almeno una decina di volte negli ultimi tre anni, e dopo aver imparato un certo ordine in casa, traguardo  che mi è stato ufficialmente riconosciuto con tanto di pergamena morale, sono ora a cercare di capire cosa voglia dire “fare una spesa per la famiglia”.

E’ il caso però di ripassare un paio di definizioni guida che ho appreso con stupore negli ultimi tempi.

Frigorifero da adolescenti: trattasi del mio prezioso elettrodomestico prima della convivenza con Cristina, cioè mezzo vuoto e comunque con possibilità di concedere asilo politico a cioccolate varie e salumi assortiti Con respingimenti alla Salvini di frutta e verdura.

Prendere qualcosa per cena: frase subdola, che nasconde un mondo sommerso, perché non si specifica mai  di quante cene si parli e per quante persone.

Ovvio che in questa nebbia il discepolo (io) non sia mentalmente predisposto alla maratona e che al quarantesimo minuto all’Esselunga, in ciabatte e costume, palesi un minimo di colpevole insofferenza, che sarà poi causa di un inevitabile abbassamento sul voto finale.

Ma giuro che mi impegnerò di più per tornare alla sufficienza per poi spiccare il volo verso l’eccellenza assoluta, cioè essere spedito da solo e con fiducia “a prendere qualcosa per cena”.

Oggi no, domani forse, ma dopodomani certamente.

Come per la rivoluzione di Gaber.

Ma quando comincia il nuovo corso dell’Italia?

E me lo chiedo senza nessun retropensiero perchè adesso quelli che ho sempre votato stanno facendo peggio di prima delle elezioni, che è un po’ come dire che Falcinelli segnerà di meno…

Solo che tra un hamburger azzannato da Salvini e una promessa di Di Maio qui stiamo ancora aspettando un primo passo verso la triplice direzione: abolizione della legge Fornero, flat tax e reddito di cittadinanza.

Personalmente mi pare vagamente possibile solo la prima, trovo (pur guadagnandoci) profondamente iniqua la seconda e completamente folle la terza, ma intanto è per quello che hanno vinto il 4 marzo.

Si decidano quindi a farci vedere se sono in grado di rispettare l’impegno con i loro elettori.

Smettere di avere paura dei cani e dormire con due nella stessa stanza.

Ritrovare magicamente l’amore dei miei sedici anni e costruirci insieme una vita nuova.

Avere tre figli e due ex mogli.

Fare il giornalista e dirigere una redazione con dieci persone.

Giocare una dozzina di volte al Franchi, un paio delle quali con lo stadio pieno (ma non certo per vedere me).

Fregarmene completamente di aver perso i capelli.

Imparare a sciare e fare il Sellaronda in meno di quattro ore.

Diventare ordinato.

Tifare per la Croazia ai Mondiali per sperare di prendere più replicas de reloj soldi dalla cessione di un ex giocatore della Fiorentina a qualche squadrone europeo.

 

Tanto per cominciare, gli orari.

Sono ottimi, soprattutto nel fine settimana: una partita alle 14, una alle 17 e una alle 20.

Volendo, per coloro che hanno una resistenza fisica superiore alla mia, c’entrerebbe pure un film o una puntata registrata di qualche serie televisiva da vedere a titolo compensativo insieme alla paziente  moglie/fidanzata/compagna.

E poi il livello, che pare obiettivamente alto, anche perchè sembra di essere in un film la cui sceneggiatura prevede che il meglio stia sempre per arrivare, leggi alle voci Messi, Neymar, Germania.

Insomma, pensavo peggio.

Pensavo che i miei primi Mondiali senza l’Italia per cui ho sempre tifato incondizionatamente fossero qualcosa di non troppo distante da una Coppa America o altri tornei internazionali di buon livelli e invece mi sto divertendo.

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