Attualità


Forse passiamo lo stesso il turno, forse ci riscattiamo contro l’Uruguay, ma la figuraccia di questa sera entra diritta nella storia della Nazionale.
Penosi per 85 minuti su 90, solo due invenzioni di Pirlo e un po’ di pressione nella primissima parte della ripresa, poi lo zero assoluto.
Stanchi quelli del centrocampo, irritante Balotelli, che ha spadellato l’assist più bello della gara, insignificanti i nuovi entrati, con una menzione particolare per Insigne: davvero Pepito per venti minuti avrebbe fatto meno?
Non ci sono spiegazioni e neanche giustificazioni e speriamo che non trovino la scusa del caldo perché sarebbe come perdere un’altra volta.
La Costarica vale la Corea, dove peraltro giocammo in dieci e sbagliammo diversi gol, questo pomeriggio non si è visto neanche la grinta: dov’era finita l’Italia?

Sono passati 35 anni e stamani tocca a Valentina.
E’ uno dei passaggi della vita, poi si sposerà, diventerò nonno, forse (ma non è detto) mi rilasserò un po’.
Ero tranquillo nel giugno del 1979, avevo molti giramenti di scatole extra scolastici e dal primo settembre avrei cominciato a guadagnare qualcosa: centomila lire al mese in una emittente di Prato che si chiamava Radio Blu.
Stamani mi sento strano, perché poi è vero che quell’esame ti rimane dentro per sempre e lo sogni qualche volta, sempre con esiti diversi.
Chissà cosa penserà lei e cosa penseranno le “migliaia di gambe e di occhiali” che oggi si metteranno a sedere aspettando le famose tracce per poi partire, ognuno a modo suo.
Avrei voluto essere prodigo di consigli, ma poi non sapevo davvero bene cosa dire per non banalizzare e così mi sono limitato quasi ad una prescrizione medica: “fai dei bei respironi profondi”.
Come se dovesse essere auscultata dal dottore e non cominciare a scrivere un tema, preferisco non immaginare cosa le sarà passato per la testa…
Auguri a tutte le ragazze e i ragazzi che oggi cominciano il loro mese più difficile.

Vuole il massimo della pena quell’essere ripugnante e schifoso che ha consumato un atto sessuale con sua moglie e poi l’ha uccisa, ammazzando sempre a sqngue freddo anche i due figli, andando poi dopo una doccia a tifare Italia.
Qual è il massimo della pena per uno così?
Di istinto mi verrebbe da dire: la cella comune insieme ad altri detenuti.
Per la mia voglia di giustizia sarebbe meglio della pena di morte, che non dovrebbe appartenere ad un Paese civile, ma poi entrano in azione alcuni freni morali, ormai prossimi all’estinzione, perché io non ce la faccio davvero più a sopportare questo mattatoio civile.
Verrebbe da dire che noi uomini (sì, no uomini, perché nel 90% dei casi è il genere maschile che si macchia di delitti così) siamo delle bestie, ma è limitativo, perché gli animali non uccidono così.
Uccidono per sopravvivere o per difendersi, non per altri motivi.
Ripenso ai miei anni giovanili o anche quelli attuali, recupero nella memoria le cazzate più cazzate che posso aver fatto e non trovo neanche l’ombra del delirio di onnipotenza che ha preso la testa di molti.
Non arrivo a capire il percorso mentale che possa portare a questo scempio, a come esista solo l’io in tutte le sue forme più devastanti.
Gli altri, le altre, sono un corollario del mio piacere e se per regalarmi quel piacere io devo uccidere, non importa.
Uccido i miei figli, uccido una tredicenne perché altrimenti parla, uccido una moglie o una compagna che non vuole tornare con me, uccido semplicemente chi mi dice no.
Come siamo arrivati fino a questo punto?

Non sarà stata Italia-Germania, ma entra di diritto in quelle gare da ricordare per sempre e quando batti gli inglesi è sempre bellissimo.
Grandissima partita per come è stata interpretata, per le emozioni, per la tecnica messa in mostra dai tanti protagonisti.
Insieme a Spagna-Olanda è stata per ora la gara migliore dei Mondiali e i primi complimenti vanno a Prandelli e al suo staff: gli inglesi (gli inglesi!) alla fine avevano i crampi e gli azzurri correvano.
E poi i singoli: Darmian non lontano da Cabrini in Argentina, Candreva (complimenti a quel bischero del Guetta che non lo voleva a Firenze…) sempre pericoloso, Pirlo mostruoso, Sirigu sicurissimo, tutti che sapevano cosa fare, a parte forse Paletta, ma si sapeva.
E Balotelli? Bene, molto bene anche lui e non solo per il gol.
E’ stata una giornata molto intenssa, perché Cuadrado nel pomeriggio ci ha fatto capire di valere molto, moltissimo.
Dai Andrea, tra domani e martedì dacci la lieta novella

Veloce sondaggio: la vedete?
Come la vedete?
Davvero tifate Inghilterra?
Come la penso lo sapete da sempre, e non pretendo di far cambiare idea a chi ha altre opinioni, però non ce la faccio a immaginare che ci sia qualcuno che potrebbe esultare ad un gol di Rooney.
Magari è un mio limite, solo che riesco a scindere il marciume che c’è nel calcio italiano da quello che è il mio Paese e che bene o male verrà rappresentato da chi stasera vestirà la maglia azzurra.
E all’inno di Mameli (sempre che riesca a trascinarmi fino alla mezzanotte) sono certo che ci sentirò moltissimo.

Su una questione di fondo hanno perfettamente ragione i militanti del Movimento 5 Stelle: nella corruzione, nel rubare, non esiste alcuna differenza tra destra e sinistra.
La presunta e deprecabile superiorità morale della parte politica che ho sempre votato è un millantato credito e non conta se lo fai per te o per “il partito”, conta il fatto che sottrai denaro e risorse alla collettività e quindi a me, a noi, a voi, a tutti.
Ma la schizofrenia italiana è proprio questa: siamo molto indulgenti nei confronti di chi corrompe e si fa corrompere e al tempo stesso ci disperiamo se cresce il nostro debito pubblico, se non sblocchiamo fondi per aiutare le imprese, specialmente le più piccole.
Siamo indulgenti perchè è ormai connaturato nel nostro DNA l’idea che funzioni così, che nulla cambierà, che “in fondo non è così grave” prendere e dare soldi per vincere un appalto o per un avanzamento di carriera.
E, peggio ancora, spesso non rispondiamo alla decisiva domanda di fondo: che faremmo noi al posto loro, al posto di questi ladri?
Quando ero un ragazzo c’era uno slogan che diceva “non moriremo democristiani”, ma ci credevano in pochi e io non ero tra quelli.
Poi la DC è stata spazzata via, sono crollati i muri, il comunismo con tutte le sue atrocità resiste solo in poche aerre del mondo, ma noi siamo ancora qui come cinquanta anni fa a dibatterci tra tangenti e racconti da voltastomaco: riusciremo a morire non dico da onesti, ma almeno un meno ladri?

Va bene la tradizione che ci vuole quasi sempre in difficoltà prima di fare un ottimo Mondiale (ma anche nel 2010 si annaspava abbastanza), però qui se ne approfittano.
Primo cattivo pensiero: con un Italietta così, con un Balotelli così, siamo sicuri che anche Rossi a mezzo servizio non facesse comodo?
Secondo cattivo pensiero: che senso ha provare sul filo di lana Verratti e Pirlo insieme, non è che a dieci giorni dal Mondiale siamo ancora alla ricerca di un gioco?
A me sembra incredibile credere che l’assenza di Montolivo (Montolivo!) abbia mandato a carte all’aria tutti i piani tattici di Prandelli.
Oppure è davvero così e allora vuol dire che siamo scesi parecchio in basso.
Quelli che tifano contro gli azzurri si staranno stropicciando le mani soddisfatti, che come me vuole vedere vincere l’Italia è molto, ma molto preoccupato.

La domanda è rivolta a chi ha votato per il Movimento 5 Stelle, uomini e donne che rispetto profondamente, così come rispetto chi ha votato per Berlusconi o la Destra.
Siete soddisfatti di come si stanno muovendo i fondatori di quello che fu il più innovativo tra i soggetti politici degli ultimi quindici anni?
Vi piace l’alleanza con l’Ukip?
Che effetto fa a centinaia di migliaia di persone dal profondo senso democratico vedere Grillo amoreggiare politicamente con un uomo come Nigel Farage?
Attendo curioso le vostre risposte, prego astenersi i “benaltristi”, cioè, tanto per intendersi, quelli che tireranno fuori altre storie e altri uomini, il “sì, ma anche Tizio…ecc”.
No, qui si sta parlando di chi in Italia avrebbe dovuto rovesciare come un calzino il corso delle cose e che sta facendo esattamente come tutti gli altri politicanti di professione: alleanze, epurazioni, negazione del diritto al dissenso, mancato rispetto della parola data, vedi alla voce “addio in caso di sconfitta”.
Mestierante per mestierante, credo sia meglio affidarsi a persone più serie e più democratiche, no?

Marco Travaglio è uno strepitoso giornalista, che a volte prende strade un po’ troppo semplici per affondare le unghie sulla propria preda, ma che si fa leggere sempre con grande gusto.
Dal giorno del trionfo di Matteo Renzi sono imperdibili le sue cronache sulla corsa a salire sul carro del vincitore, oggi definito opportunamente cargo, vista la massa di persone che spinge per trovare anche uno strapuntino.
Basta pensare che nella foto di gruppo post trionfo, oltre al giovane turco anti-renziano Orfini, a Stumpo che impedì il voto a chi non aveva votato alla prima tornata alle primarie del 2012, c’era addirittura Fassina chi?, anche se nascosto, forse per un rigurgito di dignità.
Ottima pure la battuta di Andrea Salerno: “Partita la gara a chi conosce Matteo da prima. Qualcuno twitta: ecografia prenatale”.
In Italia è sempre andata così, si corre sempre in soccorso dei vincitori, ma stavolta è tutto molto di più, anche perchè lo stile informale di Renzi facilita il contatto e quindi sono migliaia le persone che possono dire di aver interagito con lui, fosse solo per un selfie o una stretta di mano.
Ieri D’Alema (D’Alema!) raccontava felice e contento di come lui e il premier si scambiassero sms “come dei ragazzi”.
Tutto questo a noi fiorentini, che magari conosciamo davvero Renzi da molto prima che diventasse Renzi, fa molto sorridere, rafforzandoci ahimé nella convinzione di essere come sempre e da secoli al centro del mondo.

Se davvero vogliamo tentare di essere un Paese migliore, bisogna avere rispetto per quei tre italiani su quattro che o non hanno votato o hanno dato la loro preferenza a Grillo, Berlusconi o ad altri partiti.
E’ vero, i 5 Stelle quel rispetto non l’avrebbero mai avuto, come dimostrato dai toni tenuti dalla loro discesa in politica e ci sono molti post cancellati e no di questo blog a dimostrarlo.
Ora qualcuno di loro grida ai brogli elettorali (che ovviamente non c’erano nel febbraio 2013), altri suggeriscono di ignorare l’esito delle consultazioni, ma sono spero farneticazioni di genete assetata d’odio.
E’ vero, Berlusconi ha dato più volte di coglioni ai votanti della sinistra, ma credo che ormai il personaggio debba essere derubricato a caso umano, e comunque non si era mai visto nella storia un condannato con sentenza definitiva così libero di muoversi nell’agone politico.
Ha vinto la speranza di un’Italia diversa e io, che ho sempre creduto moltissimo fin dall’inizio in Matteo Renzi, mi sento come se fossimo alla vigilia di un lungo viaggio, un percorso complicato di cambiamenti che ci coinvolgerà tutti e a tutti chiederà un tribut,o piccolo o grande che sia.
Perché è a noi che stiamo meglio che bisogna chiedere e non importa quanta fatica abbiamo fatto (e qui parlo a titolo assolutamente personale) per raggiungere una certa tranquillità.
Ma non voglio più vedere sprechi, rendite di posizione basate sulla conoscenza del potente di turno, non voglio più vedere l’arroganza della parte politica che ho sempre votato e che si è sempre sentita moralmente e culturalmente superiore, non ho mai capito per quale motivo.
Vorrei vedere l’Italia crescere, non lasciando indietro nessuno.

« Pagina precedentePagina successiva »