Parte domattina un’altra scommessa a cui chiedo a tutti voi di partecipare, anche perché non si perde e non si vince niente

Comincia l’avventura web di firenzedintorni.it, il giornale on line che vuole raccontare la città con l’informazione e con le diverse opinioni di molti protagonisti

Come in tutte le cose che faccio, ci ho messo dentro passione e quel minimo di competenza accumulata in questi decenni, lasciandomi guidare da chi sul web ne sa molto più di me: Luca, Niccolò, Filippo, Giovanni

Diciamo che mi occupo dei contenuti, che spero siano di vostro gradimento: se lo cercate lo trovate già, anche se qualcosa deve essere ancora rivisto e corretto

Intanto, se volete, e mi farà piacere, inseritelo tra i vostri preferiti e fate qui tutte le critiche che vorrete: diciotto anni di blog hanno ammorbidito un po’ la mia conclamata permalosità

Una cosa del genere non si era mai vista, perché un conto è sbagliare e un altro è perseverare nell’errore che ci è già costato tantissimo

Dopo Bonaventura a Reggio Emilia, dopo scene abbastanza imbarazzanti in Europa con gente che si butta sul pallone, dopo aver visto Nzola scippare il rigore a Beltran (ed è andata bene) ieri abbiamo assistito ad una versione in scala nazionale delle sudate ed indimenticabili partitelle ai giardini, che duravano tutto il pomeriggio

Siccome il rigore me lo sono procurato io, il sottoscritto è ufficialmente autorizzato a calciarlo, pur non avendo nel modo più assoluto le stimmate del rigorista e basterebbe ricordarsi dei suoi mille tiri fuori dallo specchio

L’ultima volta che avevo visto una cosa simile ero in panchina (per modo di dire), nel senso che allenavo la squadra del Pentasport in un torneo benefico.

Sardelli si tuffa in area, danno il rigore, il portiere avversario, arrabbiatissimo, annuncia di passare a Lady Radio: il (presunto) rigorista sarebbe Loreto, ma Sardelli imperiosamente prende il pallone al grido di “me lo sono preso e lo batto” e il resto è storia minima tra noi perché il buon Giovanni ha anticipato di una decina di anni Ikone nella tristezza del tiro

Al di là della prestazione ancora una volta deludente della Fiorentina, mi sono posto una domanda: ma noi un allenatore che decide queste cose ce lo abbiamo in panchina?

Sono giorni frenetici (tanto per cambiare), lunedì prossimo comincia l’avventura web di Firenzedintorni e quindi sono in colpevole ritardo

A freddo il pareggio di domenica è una minestrina insipida, che sfugge alle solite considerazioni, vedi l’attacco che non segna e la difesa che protegge

Abbiamo evidenti problemi di condizione fisica e mentale, perché mi rifiuto di pensare che Brekalo, Mandragora e Ikone siano in assoluto su questi livelli, mentre per Kayode è una normale crisi di crescita: ora deve staccare e pare che Faraoni sia all’altezza

Non giochiamo bene, ma abbiamo grinta e generosità, difficilmente basterà per portarci a casa la Supercoppa, ma un pizzico di ottimismo non fa mai male

C’è chi ci crede e chi no, poi ci sono quelli che ci credono a giorni alterni, a seconda della convenienza: se vanno bene sono devoti fedeli, in caso contrario diventano agnostici e perfino blasfemi, nel dubbio mi astengo e attendo con trepidazione

Sto parlando dei dati di ascolto, che, inutile negarlo, influenzano da anni il mio umore nel giorno della loro pubblicazione e anche un po’ nei giorni successivi e quindi ieri è stato un bel pomeriggio

Radio Bruno ha raggiunto nel secondo semestre 2023 in Toscana la cifra record di 123.000 ascoltatori, che sono il doppio di quando abbiamo iniziato il percorso insieme nel 2015 e che soprattutto confermano un trend positivo iniziato nel luglio 2022, quando lo spirito di squadra è diventato molto più forte, ed è proseguito ancora di più nella scorsa estate con i nuovi arrivi

La programmazione mattutina allargata, la travolgente simpatia di “Luna Park Fiorentina”, spero l’interesse suscitato da “Firenze e dintorni” e la tenuta della nostra storia radiofonica con i viola credo abbiano contribuito a questo successo, che è ovviamente parziale, perché già da stamani sto pensando a come consolidare questo primato

Grazie a tutti voi, perché noi possiamo anche dire e fare qualsiasi cosa, ma senza il pubblico che ci segue non esisteremmo

Grande sofferenza e grande cuore e comunque si sapeva che almeno in questo periodo il Bologna gioca meglio di noi, che non siamo brillanti e che non abbiamo attaccanti

Nei supplementari si è vista un’altra partita, forse un po’ tardi, ma questa è al momento la Fiorentina, una squadra senza tenori (Bonaventura, Nico e in parte anche Arthur) che prova a suonare la musica con gli orchestrali che ha a disposizione

I rigori sono sempre emozionanti, bellissimi se vinci, atroci se lasci la qualificazione e comunque bisogna saperli battere e semmai sorprende che un centravanti non li tiri (lo fece anche Toni al Mondiale 2006) e questo racconta meglio di ogni altra cosa i problemi di Nzola

Terza semifinale di Coppa Italia consecutiva in tre anni, niente male direi

Gran brutta sconfitta, che ferma il volo della fantasia e ci riporta al tormentone che insegue la Fiorentina da due anni: possibile che non si possa mai contare su un attaccante degno di questo nome?

Sulla carta, e nelle dichiarazioni di protagonisti e dirigenti, andavano bene più o meno tutti, in campo è stato veramente un disastro e mai avrei pensato che si potesse far peggio dell’anemica accoppiata Cabral- Jovic ed invece a questo siamo: quattro gol per i due centravanti in 19 partite, di cui uno inutile e uno su rigore

E a proposito di rigori: a chi è venuta l’idea di non farlo battere a Beltran? Qualcosa di molto simile alla pensata veramente poco geniale di mandare in panchina uno dei più in forma, Duncan, per dare spazio a Mandragora in versione Pulgar, cioè tristemente anonimo

Forse meritavamo il pareggio, ma il calcio prende e il calcio dà e così abbiamo pagato qualcosa alle vittorie ciniche contro verona, Torino e Parma (ai rigori) e comunque il problema principale resta quello: con gli attaccanti che non segnano, con gli esterni (molto meglio Ikone dell’irritante Brekalo) che hanno una media gol da terzini, neanche l’accoppiata Guardiola-Ancelotti farebbe meglio di Italiano

Gino Cecchettin, il papà di Giulia, uccisa dall’ex Filippo Turetta, si affida a un’agente per curare la sua comunicazione. Si tratta di Barbara Barbieri. La donna, che curerà i suoi rapporti con la stampa, si occupa principalmente di scrittori e autori di fiction.

“In questi giorni Gino Cecchettin si è preso una vacanza e non se la sente di rilasciare interviste e dichiarazioni”, ha fatto sapere l’agente.

Gino Cecchettin aveva già annunciato lo scorso dicembre di prendere una pausa dal lavoro: “Ai miei clienti, fornitori, amici e colleghi. È con grande dolore che condivido con voi un momento di pausa dalla mia professione, profondamente segnato dalla recente perdita di mia figlia Giulia”. Aveva poi aggiunto: “Sto anche riflettendo su un nuovo impegno civicoche accompagnerà il mio cammino. Desidero canalizzare il dolore in azioni positive, che possano aiutare chi si trova nelle stesse situazioni di Giulia”.

Partiamo dalla storia: dagli anni 80 ai 90 la Fiorentina era di proprietà di una famiglia in cui il numero due era un signore, in tutti i sensi, di nome Claudio Pontello, esponente nazionale della DC e fortemente interessato alle vicende cittadine, che ovviamente seguiva sotto la propria bandiera politica

Poi abbiamo avuto come presidente un signore politicizzato, anche lui presente in Parlamento perché votato alle elezioni e non in quanto proprietario della società, sempre nell’area di centro , cioè nel Partito Popolare, che in teoria aveva preso il posto della defunta DC

Diego Della Valle ha più volte manifestato le proprie idee politichre pro o contro qualcuno (leggi alla voce Berlusconi) ipotizzando o minacciando, a seconda di come si vogliano vedere le cose, di “scendere in campo”

Ora abbiamo Commisso-Barone, che dopo essere sballottati dalla politica cittadina e soprattutto nazionale (perché è stato Franceschini a dire di no al rifacimento totale del Franchi) chiedono agli elettori fiorentini di ricordarsi delle disavventure viola prossime venture legate agli spostamenti da Firenze nel momento in cui andranno ad esprimersi sul nuovo sindaco

Lo possono fare? Certamente sì, è un loro diritto esprimere una propria opinione

E’ opportuno? Da loro punto di vista sì, anche perché non mi pare che Commisso abbia mai ostentato simpatie a sinistra

Il problema è un altro: possono gli elettori fiorentini condizionare la propria scelta su chi amministrerà la città nei prossimi cinque anni sulla base di dove giocherà la Fiorentina?

Tramvia, aeroporto, multiutility, sicurezza, traffico, caro affitti, sanità: tutto in secondo ordine rispetto a dove andremo, semmai andremo, a vedere Nico e compagni?

I miei concittadini sono a questo livello?

E chi lo sa, io mi auguro vivamente di no e comunque c’è anche il rovescio della medaglia: e quelli a cui stanno sulle scatole Commisso e Barone qualsiasi cosa facciano, nonostante gli ultimi risultati?

Se fossero di destra, che fanno? Votano a sinistra per non fare un dispetto?

E quelli a strisce che nel 2022 hanno dato la loro preferenza alla Meloni cambieranno casacca pur di non far contenti i proprietari la Fiorentina?

Forse sarò un illuso, ma spero che pur rispettando le idee e le esternazioni di tutti, la politica e l’impegno civico e civile siano qualcosa di più serio di una partita di calcio

Quarantadue anni fa (accidenti, come passa il tempo!) la Fiorentina si avviava a diventare Campione d’inverno, con robuste possibilità di vincere uno scudetto che poi le fu negato per i noti furti di Cagliari e Catanzaro, peraltro mai caduti in prescrizione

Dopo quattro stagioni radiofoniche, quello fu il mio primo campionato seguito dal vivo anche in trasferta e quelle partite me le ricordo ancora molto bene: vincevamo quasi sempre “di corto muso”, con i gol di Graziani, Bertoni, talvolta Pecci o il miracoloso Miani, quasi mai Massaro e con Antognoni fermo per quattro mesi

Difesa solida, anche se nessuno giocava in Nazionale, tanto cinismo, controllo della gara e via andare coi due punti in più in classifica

Ora: a me piace moltissimo vedere giocare bene, e infatti mi sono innamorato dell’Olanda di Crujiff e del Barcellona di Guardiola, ma preferisco molto di più vincere le partite, non importa come: lo so, Sacchi mi disprezzerebbe, ma sono cresciuto in Curva Ferrovia, dove per otto anni, dai dieci ai diciotto, vivevo piccoli drammi interiori in caso di mancato successo, e dal quel brodo emotivamente primordiale non ti riprendi più

La domanda che mi è rimbalzata in testa ieri dopo aver ascoltato alla radio alcuni messaggi è stata: cosa sarebbe successo se nel dicembre 1981 ci fossero stati i social? Quanti sarebbero stati scontenti, arrabbiati o delusi dopo aver vinto a Udine con due tiri in porta o a Firenze contro l Milan con un colpo di nuca di Miani?

Buon 2024 a tutti

Se penso alla mia vita, credo che sia uno dei momenti più belli in assoluto: certo non mancano le amarezze, ma chi non le ha?

E quindi meglio filtrarle, cercare di capire eventuali errori e godersi il tanto che questi 63 anni mi hanno regalato, in tutti i sensi

Poi alzo lo sguardo dal mio ombelico, esercizio consigliato a tutti e praticato da pochi, e mi viene la tremarella, pensando a quello che succede a Gaza, qualcosa che purtroppo mi coinvolge emotivamente pur sapendo che non ho proprio nulla a che spartire con Israele, perché mi sento e sono profondamente italiano, ma le mie radici affondano nell’ebraismo e in quel maledetto senso di colpa che mi accompagna dalla nascita

Orrore e paura (dell’antisemitismo) da una parte, vergogna per gli oltre ventimila morti in quella zona martoriata da decenni e in cui la responsabilità israeliana è imbarazzante

E’ un qualcosa per me di diverso rispetto all’Ucraina o in altre parti del mondo ed è questa la ragione del titolo del post: spero passiate qualche giorno in grande serenità

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