Agosto 2021


Questa sera, per la prima volta per una mia scelta, non sarò allo stadio mentre gioca la Fiorentina. Non succedeva dal 1966, quando mi innamorai di Hamrin.

Facciamo le prove generali per un nuovo modo di raccontare la partita del Franchi perché, dopo 39 anni di radiocronaca, la società ha deciso di non vendere a Radio Bruno i diritti radiofonici regionali.

Nessun problema e nessun dramma, è un nuovo percorso che mi stimola moltissimo: sarà un Pentasport lungo oltre quattro ore in cui, come sempre, ci metteremo al servizio di chi ci ascolta e a cui dobbiamo la grande fortuna di guadagnare facendo qualcosa di molto divertente.

Grazie ai tantissimi che nei mesi scorsi hanno espresso solidarietà per la decisione della Fiorentina peraltro legittima: diritti delle partite a Firenze sono loro e ci fanno quello che vogliono.

C’era anche chi voleva organizzare una raccolta di firme o chiedere al Comune di Firenze di intervenire, ma ho sempre risposto che non era il caso.

L’unica cosa che davvero conta è cercare di fare al meglio il nostro lavoro, con onestà e competenza. Alla fine, nella memoria della gente, rimane solo quello.

Non ho una risposta: che fare se arriva un’offerta concreta di 65/70 milioni per Vlahovic?

Mi auguro che ci sia un piano B, nel senso che sia pronta una proposta per Belotti, sempre ammesso che accetti di venire a Firenze, cosa che non mi pare così scontata.

Va detto che Commisso ha dimostrato di tenere botta, non è tipo da farsi mettere i piedi in testa o cedere a tentazioni economiche mirabolanti. Se ha ceduto per Chiesa, è accaduto solo dopo aver fatto una proposta faraonica al giocatore, peraltro neanche considerata dalla controparte.

Sono però passati dodici mesi, in cui è successo un po’ di tutto: polemiche sanguinose e assolutamente evitabili con l’ambiente, la seconda ondata del Covid con conseguente crisi economica, contestazioni (per ora) vi web.

Il nodo da sciogliere rimane lo stesso di Chiesa: se Vlahovic non prolunga (e per ora non prolunga) in un campionato il suo valore come minimo si dimezza, al di là delle conferme tecniche della passata stagione.

E allora si torna al quesito iniziale: che fare? Qualunque sia la scelta, ci sarà sempre il rovescio della medaglia.

Molto probabilmente non alzerà il PIL come tre settimane fa il rigore parato da Donnarumma, ma vale tantissimo, direi come una vittoria Mondiale.

Dieci minuti che restano nella storia, che faranno ricordare e tutti noi dove eravamo a quell’ora il primo agosto 2021.

E siccome domani è il quarantunesimo anniversario di un’Italia “ferita al cuore”, urlo con tutto il fiato che ho “viva l’Italia, l’Italia che non muore”.

Io mi sento italiano e per fortuna lo sono, grazie ragazzi.

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