Febbraio 2013


E’ veramente bello il moto d’affetto che circonda Milito dopo il suo gravissimo infortunio.
A me è sempre piaciuto moltissimo in campo e fuori, di lui di negativo ricordo solo un’improvvida dichiarazione, a Madrid, appena vinta la Champions con una sua doppietta, in cui in pratica batteva cassa per il rinnovo del contratto.
Per il resto è sempre stato un uomo tranquillo, che ha fatto gol bellissimi e “sporchi” a tutti, una persona a cui molti tifosi si sono affezionati, anche quelli viola.
Chi ama il calcio è rimasto veramente colpito dal suo dolore e sono convinto che in tanti avrebbero preferito averlo pericolosamente contro domani sera piuttosto che vedergli rischiare la carriera.
Ci sono campioni che travalicano le fazioni e sto pensando per esempio a Maldini, che proprio a Firenze ebbe quel tributo di affetto che gli fu vergognosamente negato da una banda di delinquenti una settimana prima a San Siro.
Ma anche uno come Scirea, che qui è sempre stato rispettato, da vivo e anche quando purroppo non c’è stato più.
Dipende come sempre da come ti comporti nella vita:e non credo che gente come Cassano o Balotelli sia destinata ad avere a fine carriera lo stesso trattamento…

Sollecitato dall’amico Pico, provo a rispondermi e rispondergli sul perché darò ancora fiducia ad un partito che ha fatto molto per deludermi.
Ognuno ha la propria storia personale, la mia è quella di un ragazzo che viveva di ideali che ha ancora dentro: pochi, ma radicati.
Uno di questi è che si se sto un po’ peggio io, ma stanno un po’ meglio gli altri, alla fine è un bene per tutti.
Lo dico per spiegare che se dessi retta alle promesse elettorali, con quelo poco o tanto che ho costruito in 34 anni di lavoro, dovrei mettere la mia croce su chi mi avvantaggerà economicamente, non certamente il Partito Democratico.
Ci sarebbe anche un altro principio al quale mi ispiro da sempre, quello meritocratico: se fatico, se lavoro tanto, se ho nel cervello qualcosa in più degli altri, vado avanti, altrimenti mi fermo.
Come nella canzone di Bertoli, ho sempre odiato i porci ed i ruffiani e chi va avanti con certe prestazioni fuori orario, o magari iscrivendosi al partito giusto, se si entra nello specifico del mio lavoro-passione di giornalista.
E qui certamente, prima il “grande partito comunista” e poi il più ridotto partito democratico non rappresentano proprio il massimo, anzi certe logiche da apparato mi restano profondamente indigeste.
Ma come diceva Gaber dei socialisti, da vent’anni in Italia abbiamo avuto la peggiore destra d’Europa, “perché peggio che da noi (forse) solo in Ungheria”.
Dunque mi guardo in giro ed il migliore, cioè il meno peggio, ha la rogna.
Votare Ingroia no, perché a me i magistrati che fanno politica (e magari neanche si dimettono) danno parecchio fastidio.
Grillo non è troppo lontano dall’Uomo Qualunque di Giannini del dopo guerra: molto corrosivo, sempre efficace nelle battute, ma un conto è distruggere (esercizio facile) e altra cosa è il costruire.
La destra moderata di Monti è funestata da Casini e Fini e su questo sono perfettamente d’accordo con Renzi, anzi non solo su questo.
Rimane il meno peggio, appunto, che ha la rogna, ma che potrebbe aiutarci a stare un po’ meno peggio tutti, anche se ci dovrò rimettere qualcosa a livello personale.
Ci sarebbe anche il non voto, ma questo non lo farò mai perché sono un ex bambino degli anni sessanta e mi porto dentro un’educazione civica che mi ricorda sempre quante persone sono morte per permettermi di esercitare il mio diritto a scegliere.

Detesto Berlusconi con tutto il cuore e non riesco a capire come lo si possa ancora votare.
Soprattutto non comprendo come lo votino le donne, che dovrebbero sentirsi costantemente offese ogni volta che vedono apparire in tv il simulacro di quello che è stato un grande imprenditore.
Mi pare ormai senza controllo, forse divertente se imbrocca (raramente) la serata giusta, assolutamente inattendibile in ogni cosa che propina agli italiani.
Un vecchio satiro che rappresenta l’esempio negativo di come non vorrei diventare da anziano.
Detto questo, ho trovato molto triste l’approccio di Crozza ieri sera: il suo simil-Berlusconi non faceva ridere, era una cosa già vista e rivista, lunghissimo ed era ovvio che ci potesse essere contestazione perché era sbagliato il contesto.
L’atteggiamento offeso al limite della stizza di Fazio ha fatto il resto, ne è venuta fuori la solita sinistra con il proprio inestinguibile complesso di superiorità: noi siamo quelli bravi, abbiamo la Cultura (quella con la C maiuscola) dalla nostra parte, voi non capite e per questo ci contestate.
Ma da capire ieri sera non c’era proprio niente, era solo un vecchio copione che mette di nuovo tragicamente Berlusconi al centro della scena e pure la Litizzetto contribuisce a questa operazione vintage, sarebbe meglio se staccasse un po’ la spina come fanno i grandi, da Fiorello a Benigni. L’ennesima scivolata lascia sempre più perplessi chi come me ancora cerca dei validi motivi per dare ancora una volta il proprio voto al PD.

Scusate, forse non mi sono fatto capire bene io: non ci penso nemmeno a farmi condizionare nel voto da un comico, che fra l’altro a me piace molto, come Crozza.
La mia era un’analisi sulla performance di ieri, per me deludente e sul come a sinistra ci si stizzisca velocemente, fermo restando che sono convinto di uno dei vizi capitali della sinistra, cioè la presunta supremazia culturale.
Questa è la mia parte politica da sempre, ma ciò non toglie che non veda i difetti.

Questa storia di Viviano e Borja Valero è per me incredibile e rappresenta la cartina tornasole di come il portiere viola per motivi a me oscuri resti cordialmente sulle scatole a tanti.
Partiamo dal presupposto che lo spagnolo non si discute, è avanti rispetto a tutti, probabilmente anche rispetto al mio modo di vedere la gara contro la Juventus.
Lui è padronissimo di scambiare la maglia con Pirlo (giocatore straordinario), ma andare con quella sotto il curvino viola dopo quell’umiliazione poteva anche sembrare inopportuno.
Viviano, che certe sensibilità ce l’ha nel sangue, se n’è accorto e gli ha fatto mettere giù la casacca bianconera, senza gesto violento, anche perché Borja non mi pare proprio il tipo da subire in silenzio un’eventuale prepotenza.
Tutto qui.
Il resto è letteratura, voglia di metterla in rissa da parte bianconera, un assalto moraleggiante (ma allora Rossi deve essere interdetto a vita…) all’arma bianca contro Viviano, che ha dovuto precisare e quindi scusarsi.
Ma che ci sia da parte dei tifosi della Fiorentina questo dare addosso al portiere mi pare incredibile: si può sapere che cavolo vi ha fatto Viviano per scatenare la rabbia preconcetta che affiora ad ogni episodio?

C’è andato Baggio, c’è finito Antognoni, figuriamoci se non ci può andare Jovetic per scelta tecnica.
Il giocatore è sinceramente impresentabile, ma non saprei cosa fare perché ogni risposta ha il suo rovescio della medaglia.
Il primo dubbio è chi ci mettiamo al suo posto.
Ljajic? El Hamdaoui? Larrondo? Mati?
Viene lo sconforto solo a pensarci, senza contare che ormai diamo per scontato Toni come titolare per mancanza di alternative credibili.
E ancora: gli farà bene andare fuori o peggioriamo la crisi?
E’ il solito dubbio che riguarda i giocatori di classe: quanto è giusto aspettarli?
Il tempo per Jovetic è scaduto sabato sera, ora toccherebbe a lui: se è davvero uno che fa la differenza, è l’ora di dimostrarlo.

La risposta ce la darà la partita contro l’Inter, quella di ieri sera è stata troppo brutta per essere vera.
Ci siamo squagliati nel gelo di Torino dopo venti minuti, eravamo molli e presuntuosi.
E qui ci metto anche Montella, perché ancora mi ricordo l’arrabbiatura di Prandelli qualche anno fa all’Olimpico, quando Pazzini disattese agli ordini del tecnico e non marcò Liverani che fece vincere la Lazio.
E’ un peccato di lesa maestà mettere uno fisso su Pirlo e non farlo giocare come se fosse venuto a fare una scampagnata alla Brencola, luogo ameno di incontri calcistici, dove si gioca senza mai preoccuparsi dell’avversario?
Se all’inizio loro raddoppiavano addirittura su Pizarro, siamo così forti da lasciare libero un signore che, carriera alla mano, mi pare più forte del Pek?
E comunque non è solo quello, perché Jovetic sta diventando un caso serio e in attacco annaspiamo come nelle più logiche delle previsioni.
Cos’abbia il montenegrino è un bel mistero, ieri sera oltre a non combinare quasi niente mi sembrava pure imbolsito, lento, al limite della svogliatezza.
Se poi ci mettiamo la difesa in cui il migliore è stato Savic (Gonzalo e Roncaglia da mettersi le mani nei capelli, per chi li ha…) e una Juve fortissima di testa e di piede, ecco spiegato un amarissimo disastro.
Riflettiamo su questo: in tre gare su quattro contro Conte non l’abbiamo mai vista: ci hanno umiliato, disintegrato.
Giuro che al prossimo Fiorentuina-Juvetus impongo un approccio minimalista alla partita, perché per come sono andate le cose (e con tre tecnici diversi in panchina) ha ragione chi ci prende in giro e ci dà di provinciali: partiamo per suonarle e ce le danno di santa ragione.

Una cosa come quella del video della Juve proprio non me l’aspettavo, roba da far rigirare nella tomba l’avvocato Agnelli.
Invito tutti a stare molto calmi, a cominciare dal popolo viola perché a me pare che la tensione su questa partita si sia alzata paurosamente.
Se la mettiamo in rissa, ci perdiamo in tutti i sensi: non lo sappiamo fare, contiamo molto meno di loro a livello mediatico, andiamo contro l’idea di calcio che è propria della famiglia Della Valle.
Non credo che per Conte e gli altri quella di domani sia una partita come le altre, non li avevo visti così tesi da tempo e dobbiamo trasformare tutto questo in un vantaggio sul campo.
Abbiamo molto meno da perdere rispetto a loro, andiamo: giochiamo e…mandiamoli all’inferno.

Senza Aquilani e con Romulo (chissà come si sveglia sabato, se ispirato o disastroso…) è giusto giocare da Fiorentina di Montella o aspettare un po’ la Juve, esattamente come abbiamo fatto con il Napoli?
Stavolta però in campo c’è Pizarro che indurrebbe in tentazione e a me sinceramente piacerebbe una squadra che andasse lì e provasse ad imporre la manovra, che insomma non avesse paura.
Per la cronaca, nell’ottobre del 2011 superammo nel primo tempo tre volte la metà campo e fummo bombardati e asfissiati dalla loro manovra.
In un contesto di gioco più elaborato forse Ljajic fa più comodo di Toni e credo che Montella ci stia pensando seriamente, al di là delle parole importanti di stamani di Luca-gol su Stadio,

Meno quattro, meno di cento ore e poi sarà un’altra di quelle partite che ricorderemo a lungo.
Cosa facevamo quando Del Piero ce lo mise in tasca?
Come eravamo al gol di Osvaldo?
Qaul era la fidanzata che avevo quando dettero quel rigore incredibile che Vignola segnò al novantesimo nel 1984?
Dai, non può essere normale, non lo sarà mai.
Lo scorso anno ci umiliarono, molto più di quello che è rimasto negli annali, il 2 a 1 è un risultato bugiardo perché nel primo tempo ce ne potevano fare cinque e non abbiamo passato la metà campo.
Ogni giorno che passa si perde lucidità, non contano più i valori tecnici, il fatto che abbiano tanti punti in più in classifica.
Tutto diventa un grande affare di cuore, ti infili in macchina, parti e speri di raccontare certe emozioni che sono riuscito a vivere solo tre volte in 31 anni di trasferte bianconere.

Sembra un bambino, così inerme, quasi immobile in quel letto perfino troppo grande per lui.
L’ho messa sull’ironico (“solo te potevi riuscire a far lavorare Guetta e Tenerani insieme”) per non emozionarmi troppo, poi insieme a Mario e a Don Vincenzo abbiamo cominciato ad affrontare i problemi pratici.
Mario e Renza Ciuffi avranno un tetto dove stare nei prossimi anni, sono stati raccolti poco più di 20.000 euro, Andrea Della Valle è stato di parola, ora ci aspetta solo l’organizzazione della serata in suo onore r poi gli aspetti pratici del nostro impegno saranno esauriti.
Ma lui deve uscire dall’ospedale, deve imparare a volersi bene, ricominciare a mangiare, credere di avere un futuro.
Gli ho strappato un paio di sorrisi, ha detto che “abbiamo perso troppe partite”, però ieri non ha visto e neanche sentito niente e per questo l’ho rimproverato.
Sa di tutte le persone che chiedono notizie e che lo aspettano Franchi, però chissà quando.

« Pagina precedentePagina successiva »