Commisso ha mille ragioni e siamo tutti dalla sua parte: più di così non si può fare per farlo firmare.

La storia dei rimbalzi tra Vlahovic e il procuratore è stucchevole, non esiste il poliziotto buono e il poliziotto cattivo: sono conniventi e hanno le stesse responsabilità, anzi il giocatore di più.

Perché, a meno che abbia perso la facoltà di intendere e di volere, è lui a decidere, non chi lo rappresenta.

Detto tutto questo, Vlahovic va in campo, gioca e segna con la maglia viola, anche a costo di portarlo a fine contratto senza ricavarci un euro, perché va bene per tutti, ma soprattutto per la Fiorentina.

E fischiarlo è tafazziano, qualcosa che va contro di noi. Semmai lo ignoriamo e basta.