Io capisco che il coraggio uno se lo deve dare e apprezzo molto lo sforzo, però mi pare che si stia un po’ esagerando con le virtù attribuite al nuovo tecnico viola.

Che farebbe solo l’allenatore e non gol e neanche staziona davanti alla difesa: è stato un ottimo regista, ma ora è un po’ in là con gli anni per giocare ancora in serie A.

Paragonarlo a Mourinho in vista della prima di campionato è quantomeno pericoloso, per lui e per tutti. Poi uno si sveglia e ci rimane male.

Italiano è un’ottima prospettiva di presente e di futuro, ma comunque la si guardi, o la si voglia rigirare, rimane una seconda scelta di Commisso, che altrimenti lo avrebbe portato a Firenze a maggio e non a giugno.

Può darsi che come a volte accade nella vita da un male (Gattuso) nasca un bene, però un briciolo di prudenza non guasterebbe.

E soprattutto Italiano avrebbe bisogno di una rivoluzione radicale e non di aggiustamenti rispetto alla passata stagione, ma se lui porterà Biraghi, Callejon, Kokorin, Pezzella, Kouame, Amranat e Pulgar a rendimenti elevatissimi (pari al loro ingaggio) io sono pronto ad iscrivermi al club degli adoranti.

Per ora, 44 anni di racconti viola mi inducono a non esaltarmi troppo.