Se al posto di Rocco Commisso, Joe Barone e Daniele Pradé ci fossero Diego Della Valle, Mario Cognigni e Pntaleo Corvino come vivrebbe il popolo viola questi mesi?

Come avrebbe reagito al secondo anno consecutivo di stenti? Quante contestazioni ci sarebbero state?

La differenza fondamentale è racchiusa in un solo nome: Rocco Commisso, che molto avrà sbagliato, ma che tanto ci ha messo del suo, sia in termini economici che di partecipazione in prima persona. E che sembra estremamente determinato a far girare in modo diverso la ruota calcistica fiorentina.

Se la situazione non è ancora deflagrata è solo per la fiducia di in questo signore entusiasta, passato in meno di due anni da uomo dei sogni a gestore di situazioni estremamente delicate.

A lui vanno indirizzate le richieste niente affatto negoziabili e che condivido in pieno dei tifosi ai giocatori prima della Juve: “salvateci e salvatevi, poi non vi vogliamo più vedere”.

Ecco, speriamo che Rocco Commisso, sempre molto sensibile agli umori popolari, li accontenti, operando una rivoluzione che come avrebbe detto il grande Mario Ciuffi non è necessaria, ma indispensabile.