Sono stato spesso critico negli ultimi tempi sulla strategia comunicativa della Fiorentina perché ritengo che una grande società si debba preoccupare il meno possibile delle critiche e volare più alto, evitando polemiche da cortile che poco tolgono e soprattutto poco aggiungono.

Stavolta però sottoscrivo ogni parola di Rocco Commisso a proposito della Superlega, un agglomerato di superbia, presunzione e ingiustizia che rimarrà coomunque nella storia per la colossale pessima figura dei protagonisti.

Il presidente viola ha detto le cose giuste e nel modo autorevole che deve essere proprio di un signore che per quello che ha fatto nella vita può guardare può tranquillamente guardare dall’alto in basso tutti  i suoi colleghi, Andrea Agnelli e figli di magnati cinesi compresi.

Solo Berlusconi, se fosse ancora al Milan, potrebbe raccontare di aver costruito di più partendo da zero o poco più, gli altri proprio no.

E adesso vediamo come andrà in tribuna con Nedved: un thé nell’intervallo? 

Meglio di no, meglio non curarsi di lui, guardare e passare.