Non ho mai sopportato la pretesa superiorità della sinistra, questo sentirsi dispensatrice di bontà e di verità al cospetto di chiunque stia dall’altra parte e non la pensi nella stessa maniera illuminata.

Il tutto servito con il contorno di un buonismo di facciata, ancora più insopportabile.

La pensavo così a 16 anni e non ho mai smesso, il fatto che abbia sempre votato da quella parte mi ha creato non pochi imbarazzi e alla fine mi sono sempre detto che lo faccio solo per due motivi: non esiste da decenni una destra liberale e votata al progresso e, soprattutto, esiste dentro di me la solita vocina che mi suggerisce quanto sia meglio se rinuncio io a qualcosa purché in molti stiano meglio.

Non so quanto durerà, certamente l’ultimo episodio davvero incredibile che riguarda l’emerito professor Giovanni Gozzini, lo stesso che suggeriva insane pratiche anale ai Della Valle, e Giorgia Meloni conferma questa spocchia, assolutamente ingiustificata da qualsiasi parte la si voglia analizzare. Le dimissioni o l’allontanamento mi parrebbero l’unico provvedimento da prendere, ma in Italia finisce tutto a reprimende verbali.

E’ un vizio antico quello della sinistra, una distorsione mentale da cui nessuno di quelli che pontificano e straparlano ha davvero voglia di liberarsi.