Ci aspettavamo di più, inutile indorare la pillola.

Avevamo negli occhi il trionfo di Torino e siamo tornati a vedere più o meno la solita Fiorentina, più sicura solo nella fase difensiva, ma con gli stessi problemi quando deve tirare e tutto questo nonostante un Ribery scintillante.

Il calcio è magia, è voglia di sognare, non ci si può accontentare della realtà, per quella c’è già la vita di tutti i giorni, che da oltre dieci mesi ci basta e avanza.

Per questo ci siamo rimasti abbastanza male, anche perché eravamo partiti benissimo, poi è come se psicologicamente non ci avessimo creduto abbastanza, chissà mai perché.

E se il migliore, insieme a Ribery e in parte Castrovilli, alla fine è stato ancora una volta Dragowski, converrà mettere in frigo il punticino, magari con un sospiro di rammarico e di nostalgia ripensando ai tempi passati, vecchi ormai di cinque anni.