Nessuno si può tirare indietro, anche se l’unico che mi sento di salvare è proprio Rocco Commisso per il semplice fatto che i soldi (e tanti) ce li ha messi e ce li sta mettendo.

Tutti gli altri, sono, anzi siamo, colpevoli dell’attuale situazione.

Partiamo proprio da noi giornalisti, passati in pochi mesi dalla genuflessione acritica verso il nuovo padrone viola alle battaglie di retrovia, incapaci di imporre una linea comune a difesa di un principio fondamentale: le responsabilità sono individuali e si smetta una volta per tutte di fare riferimenti generali.

Poi vengono gli errori nella costruzione di una squadra senza attaccanti dai gol sicuri e senza nemmeno seguire quello che aveva chiesto Iachini, cioè un regista vero, con la reiterazione dell’errore di Pulgar in mezzo al campo.

La cessione di Chiesa senza nulla di valido come contropartita è stato uno sbaglio colossale e ci sarà pure un motivo per cui lo abbiamo venduto a 50 milioni e Callejon preso a parametro zero, oppure pensiamo di essere i più furbi del reame? 

Segue la mancanza di una guida tecnica che dia una parvenza di una manovra accettabile perché siamo veramente la peggiore squadra di serie A e vederci giocare è più una condanna che un piacere.

E non si può tirare fuori neanche Prandelli che si è inventato il recupero di Eysseric: lasci perdere per favore, a questo punto è calcisticamente accanimento terapeutico.

Infine i calciatori, i maggiori responsabili. Coperti e vezzeggiati per mesi, elevati alla massima potenza dopo tre partite di livello, da anni rifugiati sotto l’ombrello delle polemiche contro Della Valle, Cognigni, Corvino, Pradé, Montella, Iachini e magari ora Commisso.

Giocatori strapagati per il loro attuale rendimento, che poi tanto attuale non è perché dura in alcuni casi da almeno tre stagioni.

Andare in ritiro era il minimo e sinceramente non credo che fosse impossibile organizzarlo già da ieri sera, non farlo è stata un’occasione persa.