Solo Commisso può permettersi di arrivare al 30 luglio senza che si sappia chi sarà il prossimo tecnico.

C’è molta fiducia nei suoi confronti, non certo motivata da passate competenze o abilità calcistiche, ma piuttosto dal suo istinto nel mondo imprenditoriale, oltre che dalla correttezza della persona.

Il calcio però è qualcosa che sfugge alle normali regole della vita lavorativa di ognuno di noi, e quindi anche di Commisso. È il n mondo molto autoreferenziale, dove due più due a volte fa tre e a volte fa cinque.

La scelta del tecnico è complessa, se dovesse dare retta (e non è detto che non lo faccia) alle ragioni del cuore, resterebbe Iachini, anche col broncio dei tifosi.

Aspettiamo, applaudendo Chiesa e semmai dicendo un sentito grazie a Beppe.