C’è un prima e un dopo nella mia vita e se volessi trovare una data spartiacque la indicherei nel 30 giugno di cinque anni fa.

Quel giorno finiva dopo oltre trentacinque anni la mia storia con Radio Blu e ne cominciava un’altra piena di mistero a Radio Bruno, quasi in contemporanea con un altro cambiamento profondo e decisivo della mia vita personale.

Oggi che mi avvicino ad essere un sessantenne spero ancora presente a me stesso, mi guardo indietro e mi capita di provare la stessa sensazione di quando ripenso a come sono riuscito a laurearmi senza mai frequentare: una fatica immane, una scalata di enorme difficoltà, che ho comunque compiuto ed evidentemente ne avevo le possibilità e le capacità.

Quando ti capita qualcosa di contrario nella mia vita, pensi spesso che la tua croce sia insopportabile, che sia sempre colpa degli altri, mai ti soffermi sui tuoi errori: è un esercizio molto complicato, che però consiglio caldamente a costo di passare delle nottate con il mal di stomaco. Se scali quelle montagne, pur scivolando ogni tanto, alla fine vinci te.

Ho avuto fortuna, o forse me lo sono meritato: fatto sta che cinque anni fa sono ripartito dalle macerie non da solo e oggi che sembra tutto così normale è giusto che ricordi con un sorriso dove ero e come stavo il 30 giugno 2015.