Non è calcio vero, ma neanche virtuale.

E’ un calcio diverso, in cui si avverte la difficoltà dei giocatori, tanto da renderceli più vicini a noi umili pedatori dilettanti.

E’ comunque meglio di nulla, certamente meglio della centesima replica di stucchevoli programmi con lacrime e amori vari, oppure delle varie raccolte di gol di giocatori più o meno grandi.

Meglio il silenzio e il vuoto che i ridicoli rimedi pensati da chissà quali genio: il pallone ci sta faticosamente riportando alla normalità.

Il traguardo è ancora lontano, ma non irraggiungibile.