Sto parlando dell’allenatore, perché mi pare che qui esista un enorme problema psicologico che solo l’arrivo della persona giusta può risolvere.

D’accordo, Pradé non ha azzeccato la campagna acquisti e come successe anni fa col mancato difensore non comprendo la logica del mancato attaccante, anche perché si è preferito mandare via Simeone e Muriel (ma qui la decisione è stata di Montella e dei Corvino) provando l’azzardo di due giovani tutti da scoprire.

Non venitemi però a dire che l’organico viola messo a disposizione dell’ex allenatore sia da zona retrocessione, perché altrimenti qui si è persa ogni cognizione tecnica.

I più ottimisti, e io per un fatto di cuore lo sono sempre quando si parla di Fiorentina, potevano pensare a lottare per l’Europa, i pessimisti a veleggiare tristemente, ma tranquillamente, tra l’ottavo e il decimo posto.

Così no, così ci stiamo incartando e siamo vicini a scivolare in un infermo calcistico per cui nessuno è attrezzato, nonostante il tentativo di Montella nella passata stagione di farci abituare all’idea di lottare fino all’ultimo minuto per la salvezza.

Iachini? Prandelli? Blanc? Mister X? Non saprei, la logica suggerirebbe Iachini, ma non è detto.

E comunque, se sbagliamo il tecnico, abbiamo serie possibilità di retrocedere.