Non sono un pessimista, ma un realista, da sempre.

Difficilmente mi esalto e quando tutto gira contro, fino ad oggi ho per fortuna sempre trovato dentro di me la forza per reagire: negli ultimi tempi ho scoperto che questo atteggiamento si chiama resilienza.

Passando al pallone, mi sarete testimoni che nei momenti di maggiore gioia per le bellezze che Ribery ci regalava ho fatto da grillo parlante, perché trovavo curioso e soprattutto pericoloso che le nostre fortune calcistiche si poggiassero sempre di più su questo esemplare ragazzo di 36 anni, un po’ usurato da vent’anni di battaglie.

Certo, non mi aspettavo la stupida squalifica per tre giornate, ma farne il centro di una squadra sempre più in difficoltà è stato un po’ nascondere la realtà, nel senso che Frank doveva essere il di più, la ciliegina, se proprio volessimo andare indietro di oltre vent’anni.

Il problema, oltre alla sua assenza, che ci priva della gioia di vedere un grande giocatore, è che da un mese e mezzo qui manca la torta…