Credo che abbiano fatto questo ragionamento: la partita con l’Inter per questa Fiorentina è al limite dell’impossibile e quindi perché far iniziare il nuovo tecnico con una sconfitta?

A questo punto è come se Montella fosse un separato in casa e dalla partita di domenica prossima si può solo sperare solo in qualcosa di positivo e inaspettato perché è chiaro che siamo ormai in una crisi nera.

Il problema e il rischio è che una settimana dopo si replichi perché arriva la Roma e che quindi si chiuda questo terrificante 2019 in piena zona retrocessione, ma tant’è.

E d’altra parte, esiste un’alternativa?

Le colpe di Montella sono evidenti, la squadra non corre, non fa gruppo, i giocatori litigano tra loro e, soprattutto, ha fatto 1 un punto tra Parma, Cagliari, Verona, Lecce e Torino.

In qualsiasi altra situazione del calcio italiano il tecnico avrebbe già fatto le valigie, tanto più che adesso si è pure messo a dare la colpa al mercato, che lui ha certamente avallato. E’ un uomo in piena confusione, non più ascoltato.

Non è certo esente da responsabilità Pradé, che infatti  se l’è prese tutte e che credo sia sotto esame per  il rinnovo.

E i giocatori?

Questi sopravvalutati giocatori senza personalità, così incisivi nei loro proclami sul web e così piccoli piccoli in campo? Tranne Castrovilli, Dragowski e Ribery sono tutti al di sotto delle aspettative, qualcuno in maniera clamorosa, come Badelj e Chiesa.

L’unico da salvare è Commisso che più di così davvero non poteva e non può fare: ci mette i soldi, va ovunque, trasuda di entusiasmo, si impregna per il futuro, si prende responsabilità che non sono sue, non ha venduto Chiesa solo per cominciare bene e non sa più dove battere la testa.

In questo momento  mi ricorda Mattarella con la politica italiana.