E’ incredibile il livello di ipocrisia raggiunto con il conflitto scatenato dalla Turchia contro i curdi.

Ma guarda un po’: ci siamo, anzi si sono…, accorti ora che le guerre si combattono con le armi e che l’Italia è da sempre una vera eccellenza in questo settore.

“Sospendere la fornitura” è il grido di battaglia dei benpensanti, le anime vergini della politica e della società, come se chi acquista mitragliatrici, bombe, carri armati e aerei militari spendesse i suoi miliardi di dollari per tenere tutto graziosamente nel giardino di casa.

Ma quando qualcosa che uccide viene venduto, che uso si pensa faccia l’acquirente?

Certo, siamo in buona compagnia, perché anche Francia e Germania piangono lacrime di coccodrillo: teniamo Erdogan nella Nato, ci facciamo ricattare con i milioni di rifugiati che potrebbe liberare, lo rimpinziamo di armi (e in parecchi guadagnano cifre notevolissime) e poi battiamo i piedi se quello combina ciò che vediamo tutti i giorni?

Consiglio a tutti un film strepitoso, “Finché c’è guerra c’è speranza”, con Alberto Sordi magnifico: andrebbe rimandato in questi giorni in televisione a reti unificate.