Se ne va Pantaleo Corvino, da sconfitto e nel modo più triste, dopo un colloquio definitivo con Commisso, che evidentemente non ha cambiato idea sui motivi del fallimento della stagione appena conclusa.

Se ne va e merita l’onore delle armi, perché non si è risparmiato mai, perché ama davvero la Fiorentina e perché qui è stato dieci anni, metà ottimi e metà brutti, con punte disastrose.

Ha ancora una volta sbagliato dal punto di vista mediatico perché si è spesso arrampicato sugli specchi per spiegare scelte errate, mai che una volta l’abbia sentito fare un’onesta e sana autocritica, ma l’uomo è questo e va preso così.

Ha sbagliato secondo me a tornare, ma questo è un altro discorso, poi si è gettato a capofitto nel lavoro con risultati scarsi che però non giustificano la cattiveria che sento e leggo spesso nei suoi confronti.

Non posso che augurargli buona fortuna, se davvero vorrà continuare nel suo lavoro.