Ho paura che la montagna partorirà il classico topolino.

Traducendo: il CDA di domani potrebbe essere interlocutorio e concludersi con la semplice volontà di vendere la società, che sarebbe poi la ripetizione di quanto già scritto dai Della Valle più o meno due anni fa.

Stiamo seriamente rischiando di compromettere la prossima stagione in questo ristagno di rabbia e risentimenti che è ormai diventata la Fiorentina.

Corvino che si assolve su tutto e va oltre nell’autoreferenzialità, i Della Valle stizziti e infuriati con Firenze, il mercato che non esiste, Montella in attesa di notizie.

I proprietari viola continuano a giocare a nascondino, con lettere incomprensibili ai giornali e silenzi pieni di rabbia, quando invece è il popolo viola ad essere infuriato.

E in mezzo a questo caos i tifosi: un milione circa in Italia, tutti con la stessa dignità, che vadano in tribuna o in curva, che la seguano allo stadio, alla radio o alla televisione.

Tutti ad aspettare qualcosa, che a questo punto non può che essere il cambio di proprietà, nella speranza di non cadere dalla padella dell’anaffettività dellavalliana alla brace di una futura situazione economicamente instabile.

Per evitare altre delusioni eviterei di coltivare troppe speranze su cosa accadrà domani e se verrò smentito sarò il primo ad essere contento.