Credo che almeno il 50% dei tifosi viola non sia affatto convinto delle qualità calcistiche di Riccardo Montolivo.
Personalmente faccio parte dell’altro 50%, ma non è questo il punto.
Il fatto è che evidentemente solo noi a Firenze capiamo di calcio.
Dalle altre parti no, neanche a Coverciano, dove uno che proprio non sa niente di pallone come Cesare Prandelli si ostina a convocarlo in Nazionale e addirittura a farlo giocare con la maglia azzurra.
A coloro che rimproverano al capitano viola una certa pavidità d’animo, vorrei ricordare che ha (sciaguratamente) giocato per oltre due mesi con le infiltrazioni a causa di una caviglia talmente malmessa da essere alla fine operata.
Circostanza che lo accomuna al grande Rui Costa, che una volta a Perugia si strappò dopo essersi scaldato per un’ora e non essendo assolutamente in grado di giocare.
Quanto al gioco espresso da Montolivo gli si può rimproverare (e non è poco) la sua sempre più evidente ritrosia al gol, ma poi in assoluto bisogna mettersi d’accordo: non si può cercare di salvare il soldato Cerci se fa 1-azione-1 in novanta minuti e poi scordarci del volume e della qualità impressa nella gara dall’uomo di Caravaggio.
Ma alla fine tutto questo è inutile, perché è ormai acclarato come di calcio si capisca solo noi a Firenze e pensate un po’ quanto sono scemi quelli di Milano che lo vorrebbero a giocare dalle loro parti.
Meglio non far mai sapere quanto è scarso Montolivo, quello è un segreto che dobbiamo tenere tra noi.