Mutu si è presentato da Corvino chiedendo di essere ceduto al Cesena, anzi di andarsene a parametro zero.
Magari stava lì parcheggiato cinque mesi, come fece a Livorno, e poi firmava un bel contratto con un club importante, in Italia o in Europa.
Tutto questo ad un giorno dalla gara col Bologna, senza alcun rispetto per nessuno.
Di fronte al no della Fiorentina si è arrabbiato e se ne è andato: poteva la società fare un altro comunicato, comportarsi in altro modo?
Il fatto è che bisognava usare il bastone subito dopo i cazzotti fuori dalla discoteca alle cinque del mattino, bisognava sospenderlo per due partite, ma dirlo e scriverlo all’epoca dei fatti sembrava un atto sacrilego verso i colori viola.
Mutu è ingestibile, l’ho scritto dopo Natale e lo confermo ora, il problema è che tutti ce ne siamo accorti troppo tardi.
Adesso ci lecchiamo le ferite e andiamo a Bologna frastornati e pure senza Vargas, che rimane un mistero.
Mutu invece non lo è affatto, anzi è la dimostrazione di come ci si possa tranquillamente rovinare con le proprie mani.