A Firenze si dice: fatti un nome, fai la pipì a letto e diranno che hai sudato.

Dopo decine di partite di una noiosità senza limiti è quello che mi è venuto in mente ieri al trentesimo passaggio verso l’improvvido Christensen, a Verona tra i peggiori

Davvero Italiano va annoverato tra i tecnici giochisti, cioè quelli che regalano emozioni per come manovra le squadre che allenano?

C’è stata una vertiginosa discesa dal divertimento delle prime uscite dal 2021 della Fiorentina guidata dal tecnico viola, nel senso che le partite giocate veramente bene sono diventate sempre meno, ma potrebbe anche andare bene così se il tutto venisse compensato dai risultati, che, per carità, sono buoni, ma non eccezionali

Sto parlando solo del gioco, che non si capisce più bene quale sia, se non quello di uno sterile possesso palla, con l’estenuante giro palla in orizzontale e, appunto, all’indietro

Leggo e sento di richieste a Italiano perché ci ripensi, perché resti ancora a Firenze e fatico a crederci per il semplice fatto che è ormai chiaro che si sia a fine corsa, con un bilancio finale positivo, ma non così entusiasmante: ha fatto bene, ma si poteva chiedere e vedere di più