Inutile girarci intorno: l’Atalanta si qualifica meritatamente perché gioca meglio della Fiorentina e nessuno degli attaccanti viola troverebbe posto con Gasperini, nemmeno a partita in corso

Ormai siamo a fine ciclo, lasciando ai mesi che verranno la valutazione sul triennio di Italiano, molto poco amato e abbastanza sconcertante nell’affermazione per cui, visto che bisognava giocare altri trenta minuti, tanto valeva tentare di pareggiare al quinto di recupero

Scusi mister, ma pareggiare con chi? Con quali giocatori? Con Bonaventura e Nico ben oltre la riserva e gli altri che segnano come quelli cambiati, cioè mai, ma che senso ha tutto questo?

Si prova a difendere il possibile e a rubare la qualificazione ai rigori, perché da sempre il calcio è questo, non siamo mica Pantani che scattava in salita per abbreviare l’agonia della fatica

Resta l’amarezza di una finale sfumata, ma converrà interrogarsi a fondo sul miracolo Atalanta, da otto anni ai vertici nazionali e molto avanti in Europa: l’Atalanta, non Juve, Inter o Milan