Non credo sia stato abbastanza risalto a quello che hanno fatto i giocatori della Nazionale iraniania: non cantare l’inno è qualcosa di stupefacente e per me vale molto di più della protesta di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Messico 1968.

Perché un conto è denunciare la schifosa discriminazione razziale e poi tornarsene senza problemi di incolumità fisica all’esistenza di tutti i giorni e un altro è rischiare la vita per protestare contro la NON vita di Paesi come l’Iran.

E ancora: di Smith e Carlos ci ricordiamo tutti, o almeno si ricordano coloro che hanno un minimo di coscienza civile, ma qualcuno sa il nome di questi eroi silenziosi che avranno certamente delle conseguenze a fine Mondiali?

Tra quanto tempo ci dimenticheremo di quanto successo ieri, mentre invece, giustamente, quei pugni alzati sono entrati nella storia?

Onore a applausi a questi ragazzi, sarà importante vedere come continuerà la loro vita, per evitare ancora una volta di girarci dall’altra parte.