L’aspetto più incredibile è che in pochissimi abbiano sottolineato il fatto che sarà una donna a guidare un Paese maschilista come l’Italia, una Nazione dove fino al 1981 era permesso il delitto d’onore e dove abbiamo visto piovere sentenze vergognose che giustificano le violenza e i femminicidi.

Niente,

Come in una partita di calcio il tifo ha prevalso sul ragionamento: sono tornati i fascisti, è finita la democrazia, ci rimetteranno tutti in camicia nera e via andare, dimenticando che ci sono state elezioni regolari, in piena libertà.

Tranquilli, nel 2027 si tornerà a votare senza trovare nella cabina elettorale la lista unica e il prossimo 28 ottobre non sarà festeggiato nessun centenario.

Non mi aspetto niente, né di buono e neanche di cattivo: mi limito ad osservare, sperando che l’emergenza economica sia il traino del nuovo Governo, lasciando da parte ideologie e personalismi, perché stiamo veramente camminando intorno all’orlo del precipizio mentre sarebbe opportuno tornare su sentieri più rassicuranti.