Abbiamo giocato in trasferta contro la squadra più forte d’Italia, anche se forse non vincerà il campionato.

Lo scrivo come promemoria per chi critica il pareggio di Milano, qualcuno ieri in radio dava addirittura la colpa a Italiano per aver fatto giocare questo o quello al posto di quell’altro.

Tanto per essere chiari: abbiamo un evidente problema in attacco, a cominciare dal centravanti e finendo con chi da esterno, e per sua natura, non la mette mai dentro, ma abbiamo giocato una grande partita.

Sul piano del gioco siamo stati migliori, l’organizzazione era evidente e questo è tutto merito dell’allenatore.

Il pareggio alla fine è giusto, col retrogusto amaro dell’ occasione di Ikone, così simile a quella di Duncan (che ha evidenti responsabilità sul gol preso) a Verona.

Un passo in avanti rispetto alle partite “normali” con Verona e Bologna è un pensiero ancora rivolto all’Europa, a cui la Fiorentina deve aspirare sempre, come diritto costituzionalmente riconosciuto ai propri tifosi.