Le capisco le vostre critiche al mio ultimo post, ma non cambio idea perché appartengo ad un altro calcio.

Perché non ho Facebook, non twitto, non pubblico storie su Instagram non commercializzo i banner su questo blog, che per me è come chiacchierare tra persone più o meno amiche e non un social.

Perché il mio calcio e la mia Fiorentina sono nate con le lacrime per la partenza di Hamrin, con il sogno di conoscere un giorno Chiarugi, con la foto di Antognoni appiccicata con lo scotch sul televisore quando giocava la Nazionale.

Perché ho vissuto i giorni di Baggio accanto a lui, ho coltivato conoscenze profonde e vere in 45 anni di Fiorentina: Pecci, Graziani, Pin, Buso, Toldo, Carnasciali, Flachi, Padalino, Amoruso, Riganó e altri.

Perché ho combattuto mediaticamente con Batistuta, e penso ancora di avere ragione, ma ne ho riconosciuto l’immensa grandezza e lui una porcata come quella di Vlahovic non l’avrebbe mai fatta.

Il mio calcio è altro, profuma di olio canforato, quello che per anni ho usato anch’io nel campo periferici fiorentini, e non di plusvalenze e ancor meno di like di giovanotti spocchiosi e milionari.

Quindi, sì avrete anche ragione, ma voi che mi contestate vi tenete il vostro calcio e io mi tengo il mio.