Un finale da Fognini
Ho invidiato Fabio Fognini e non c’entra niente Flavia Pennetta, peraltro sempre più affascinante
Ho invidiato Fognini per come ha perso con Alcaraz, liberandosi da…Fognini ed essendo finalmente libero di testa e quindi di giocare e divertirsi secondo quello che gli dettava l’istinto
Liberato dal dover dimostrare qualcosa, come accade a tutti noi tutti i giorni: devi sempre essere all’altezza, nel lavoro, con i figli, con chi si aspetta sempre tanto da te, soprattutto, come del caso di Fognini, quando sei bravo e quindi se non vinci spesso devi sempre spiegare il perché
Personalmente sono a metà del percorso, forse, pensandoci bene, un po’ più in là del percorso, nel senso che da parecchi anni mi importa il giusto delle critiche o delle offese dei decerebrati, però mi manca ancora l’allungo decisivo, cioè divertirmi e basta, nel lavoro e nella vita, godendomi tutto quello che ho costruito in quasi mezzo secolo di impegno costante, facendomi scivolare completamente il resto
Intanto faccio il tifo perché quella contro Alcaraz sia stata davvero l’ultima partita di Fognini
Luglio 3rd, 2025 alle 09:13
Personaggio troppo bello per non volergli bene. Dotato di una classe cristallina ma con un carattere che gli ha creato più problemi che vantaggi. La sua battaglia con l’invincibile spagnolo è stata stupenda. Da ora il circo del Tennis sarà più ordinario.
Cirano
PS: cambio argomento per domandarmi se c’era proprio bisogno che Immobile tornasse in Italia a far gol alla Fiorentina…
Luglio 3rd, 2025 alle 09:54
Non vorrei allarmarti ma purtroppo l’età della spensieratezza l’hai passata come la maggior parte di quelli che scriviamo qui. arrivati ad un certo punto, uno è talmente immerso in problemi sempre più grossi che non si può più godere niente come se avesse vent’anni. è una fregatura, lo so ma è cosi.
Luglio 3rd, 2025 alle 10:21
Come Guetta spiega bene, Fognini ha potuto fare quel tipo di partita perchè non aveva nulla da dimostrare.
Alcaraz è uno che ha tanto di quel talento che lascia ogni tanto qualcosa agli avversari (solo contro Sinner gioca al massimo della capitalizzazione), Fognini era all’ultima recita.
Situazione perfetta per quel tipo di uscita di scena.
Ma è facile quando nulla ci viene chiesto.
Nelle nostre vite, nelle nostre professioni, nelle nostre attività, nelle nostre propensioni, nelle nostre attitudini non possiamo quasi mai “giocare spensierati”. lo facciamo solo nei momenti di divertimento.
Ergo, non invidiamo la prestazione di Fognini bensì la condizione in cui si trovava…
Dopo di che, a me dispiace che un giocatore di quel talento, di quell’anticipo, che avrebbe potuto giocare lo stesso tennis di Agassi senza far fatica, non abbia raggiunto i risultati e le prestazioni che avrebbe potuto raggiungere.
Gli sarebbe bastato giocare due metri in avanti anzichè indietro e, soprattutto, capire che l’erba poteva essere una superficie a lui cara…
Insomma, un po’ di malinconia a me è venuta.
Luglio 3rd, 2025 alle 10:24
La triste verità e che non sappiamo vivere.
Non viviamo la vita, agiata o meno che sia.
La vita ci scorre davanti e noi in genere la viviamo con gli occhi della mente girati al passato o al futuro, mai al presente.
Ne godiamo i frutti, certo, ma il momento è effimero, passa e ci lascia come c’ha trovato….insoddisfatti, incazzosi, vuoti, agitati.
Pensare di potersi divertire godendosi in modo pieno la vita ed i frutti del lavoro, caro David, è un miraggio per la persona comune.
Come dicono nello Zen: sulla montagna troverai lo zen che ti porti dietro!
Quindi la gioia, la serenità, la tranquilla armonia non la trovi cambiando vita, ma solo cambiando la mente con un percorso di pratica che ci faccia uscire dalla posizione dei dormienti verticali.
Chiedo scusa, davvero mi scuso per il mio pensiero che può sembrare eccessivamente teologico e poco attinente, ma mi è venuto di getto……
Luglio 3rd, 2025 alle 10:24
Ebbene, anche io da un po’ seguo piu’ il tennis che il calcio.
Troppo piu’ emozionante.
Peccato per chi non ha Dazon e Sky.
Dovrebbero darle tutte sulla RAI.
Oppure su Mediaset dove stanno decadendo paurosamente.
Luglio 3rd, 2025 alle 10:39
Come scritto precedentemente…. hai fatto ogni passo in tempo. In tempo per essere spensierato.
Complimenti.
Luglio 3rd, 2025 alle 11:45
Faccio anch’io il tifo per la fine della sua carriera.
Giocatore e persona insopportabile, il Balotelli del tennis. Ho smesso di guardarlo quasi 10 anni fa.
Spero invece tu riesca a terminare il percorso di felicità nel lavoro prima possibile !
Luglio 3rd, 2025 alle 11:53
beh, le critiche possono essere anche accettate e seguite, permettono di continuare a crescere.
ovviamente dipende da come vengono formulate e con quale livello di rispetto.
non tutti coloro che hanno qualcosa da ridire su di te o su quello che fai devono essere per forza dei decerebrati.
altrimenti la linea di confine fra il “divertimento e basta”, il “farsi scivolare tutto” e la presunzione o ancor peggio l’egoismo, diventa un po’ troppo sottile.
Luglio 3rd, 2025 alle 14:33
Mi concentro su un altro aspetto ma sempre legato alla partita tra Alcaraz e Fognini: le sensazioni che sa regalare lo sport sia a chi lo pratica sia a chi lo guarda poche altre cose sanno darle. Nei sorrisi, nelle esultanze, negli sguardi di Fognini con la moglie c’è un concentrato di emozioni di un potenza assoluta. Gli sarà passata nella mente punto dopo punto, game dopo game tutta la sua carriera. Tutte le gioie e tutti i dolori che vittorie e sconfitte provocano.
Luglio 3rd, 2025 alle 16:09
Diciamo che più di ogni altra volta, Fognini ha potuto liberatoriamente giocare da Fognini al top perché era al massimo della libertà mentale: giocava contro il potenziale vincitore dello Slam in corso, era alla sua ultima partita in uno Slam, in ogni caso non era assillato dal doversi guadagnare la pagnotta (che è in assoluto la cosa che più favorisce la propria libertà), ormai a fine carriera di giocatore professionistico (avendo incassato, solo di premi, circa 19 milioni di dollari ed essendo sposato con una che non è stata da meno di lui).
Insomma: condizioni che, messe insieme, non sono esattamente alla portata dei “comuni mortali” che hanno una scadenza pensionistica di almeno 25 anni oltre l’età attuale di Fognini (e scadenze mensili ben più impellenti).
Poi, ovviamente, ci sono persone in grado di rendere al meglio poiché più in grado di liberarsi mentalmente di altre, più costrette a vivere con il freno a mano tirato…