Questa Fiorentina ha tre giocatori super (Frey, Mutu e Gilardino), più qualche ipotesi di campione, e tra questi c’è pure Montolivo.
La sua evoluzione nei rapporti con i media e anche con i tifosi è stata per me sorprendente.
Uno per esempio come Morfeo lo capisci subito che ha qualcosa che non va, ma Montolivo, che tanto per chiarirci non è certamente Morfeo, ha avuto nei suoi primi tre anni in viola un approccio tranquillo con l’ambiente.
Ora, se io fossi Prandelli e/o Corvino chiamerei in separata sede il signor Riccardo Montolivo e gli spiegherei che se lui ha uno stipendio annuo (credo) di un milione netto è perché 28mila bischeri in un sabato quasi invernale, alle 18, spendono chi decine e chi centinaia di euro per andarlo a vedere correre e tirare in porta.
E che quindi certi atteggiamenti lui non se li può proprio permettere. Assolutamente.
Diverso il discorso con i giornalisti, dove fa bene a difendersi e anche a dire che non gliene frega niente delle nostre pagelle e dei nostri giudizi.
Se poi si considera veramente uno forte, è giusto che non si nasconda dietro il solito linguaggio del calcio.
Ora però facciamo un passo indietro, ed è un invito che rivolgo a tutti, anche se penso che per Montolivo sia inutile, e quindi anche a me stesso.
Non facciamoci condizionare da quell’improvvido ditino, che tanto ci ha indispettito e, continuiamo a considerare Montolivo una risorsa importante della Fiorentina, perché abbiamo bisogno di lui.
Almeno allo stadio tifiamo per Montolivo, esattamente come per tutti gli altri.