In questo periodo non riesco a rispondere, come già altre volte mi è successo, anche a causa del gran numero di post e questo mi fa molto piacere.
Quello che mi fa meno piacere è rincorrere i messaggi che avevo approvato per andare a cancellare questo o quel gossip sulla vita privata delle persone.
Faccio riferimento a quanto mi accadde nel 2001, quando su un sito, per settimane, comparvero frasi ingiuriose e offensive sul sottoscritto.
Riassumo: non mi ero mai laureato, non ero neanche diplomato, ero stato il ruffiano del tale giornalista e solo per questo mi ero affermato, non pagavo i conti dal pizzicagnolo, ero il servo di Cecchi Gori, avevo leccato il fondo schiena di qualche potente.
Oggi leggo che il sindaco Domenici ha querelato per molto meno (e un paio di anni fa un/a simpatico/a collega che senza di me oggi farebbe un altro lavoro voleva denunciarmi all’ordine dei giornalisti solo perché su questo blog c’erano un paio di commenti negativi sulla sue capacità professionali che non gli/le piacevano…) e sinceramente, poiché non esiste scadenza al reato di diffamazione, quando in casa inciampo su quei fogli che ho conservato cado anch’io in tentazione, ma non è questo il punto.
Il punto è che non capisco questa voglia quasi sanguinaria di sapere i fatti degli altri e poi far circolare le voci.
Tutte cose che danneggiano la Fiorentina, ma a al tifoso pettegolo questo non importa.
Il tizio sa benissimo che il giocatore X si è accoppiato con al fidanzata del giocatore Y, che la moglie del centrocampista Z lo ha buttato fuori di casa e che i buttafuori delle discoteche fiorentine fanno gli straordinari per cacciare mezza rosa della Fiorentina dai loro locali alle tre del mattino.
Non saprei come definire queste persone, ma so come invece ci si sente quando soffia il venticello della calunnia: ci si sente malissimo e si ha voglia di spaccare il mondo.