C’è Fiorentina-Juventus, ma è anche la giornata mondiale anti Aids. Ieri sera ho esordito da “bravo presentatore” alla manifestazione di Valdo Spini, organizzata da Paolo Boccia per raccogliere i soldi da destinare alla Fondazione Mandela. Ho detto di sì senza pensarci, ma ero preoccupato perchè non avevo mai fatto una cosa del genere. Insomma, un esordiente totale. E invece è stato bellissimo, anche se sono arrivate poco più di cento persone, per la maggior parte giovani. Sono rimasto allibito di fronte alle cifre: 40 milioni di ammalati nel mondo, un bambino che in Africa si infetta ogni minuto e due (DUE!!) sole manifestazioni della Fondazione Mandela organizzate in Italia: quella appunto di Firenze e un’altra a Milano. Ma si può? Ormai è chiaro che la guardia non è bassa, ma non c’è proprio più. Nel 1984 si ammalò Rock Hudson e fu il trionfo mediatico della malattia: la nuova peste, e dagli all’untore! Ora si può vivere (male) qualche anno in più e in mezzo al dolore e alle pasticche non ci sono solo gli omosessuali ed i drogati, ma anche, se non soprattutto, gli eterosessuali. Quelli della storiella parallela o della spesa voluttuaria con compiacente signorina a pagamento. E allora? Allora forse è meglio non aspettare il prossimo sieropositivo eccellente, magari un calciatore di grido, per tornare a pensarci un minuto al giorno. E non solo e necessariamente il primo dicembre.