Alla fine è sceso in campo Diego e lo ha fatto alla sua maniera.

Su alcune cose ha perfettamente ragione ed è quello che vado ripetendo da tempo, a costo di prendermi gli insulti.

Si contesta non andando allo stadio, non sottoscrivendo l’abbonamento, non comprando la maglietta, fischiando, ma non offendendo.

Sono anni che dico e scrivo che non si può considerare il calcio una specie di Colosseo mediatico in cui tutto è permesso, e parlo anche per esperienza personale: il giorno in cui ci arriveremo sarà un bel passo avanti, ma il traguardo mi pare lontano.

DDV ha ragione anche sulla mancanza di compratori: la Fiorentina è stata messa in vendita quasi due anni fa ed è sempre lì, potenzialmente acquistabile da tutti, ma nessuno di serio si è mai visto all’orizzonte.

Forse chiedono troppi soldi, ma è roba loro, come si fa a decidere noi quanto pretendere?

C’è poi il discorso dei soldi tirati fuori dalla famiglia in questi 17 anni: sono tanti? Sono pochi? A me sembrano parecchi, ma sono valutazioni personali.

Comunque sia, al contrario di altri, loro non hanno mai preso soldi dalla Fiorentina e neanche ci guadagnano, come altri proprietari, più scaltri. Quei milioni di euro messi dentro anno dopo anno sono quattrini veri.

Restano due criticità: la totale mancanza di autocritica dei Della Valle, perché la realtà ci racconta di una Fiorentina tredicesima in classifica, la maggioranza dei tifosi  è stremata dal poco visto e sarà colpa di qualcuno, no?

A cominciare da chi sceglie gli uomini che guidano società e squadra, cioè  i Della Valle, che non si sono mai sottoposti ad un confronto reale con la città e la tifoseria.

E poi la passione di cui parla Diego e qui, prendiamo per buono quello che lui scrive.

Se davvero esiste, dovrà  ammettere  che da anni manca completamente la percezione da parte del popolo viola di questa passione, con o senza plusvalenze.

E anche in questo caso bisognerebbe chiedersi in cosa si è sbagliato nel passato, più o meno recente.

Mi astengo sul discorso stadio, che ho sempre visto come qualcosa di molto lontano, e rimango con la curiosità di vedere cosa succederà un minuto dopo la fine del campionato.