Volevano far scoppiare il caso e ci sono riusciti.
Ormai dobbiamo abituarci a considerare l’Olimpico una zona franca, dove può succedere di tutto: far sospendere le partite, inneggiare al nazismo, uscire impuniti.
Non sono ne’ sorpreso, ne’ sgomento, ma nauseato da questi dementi che sono tanti, troppi per pensare a semplici schegge impazzite.
Ci vuole una risposta forte, non possiamo più stare a guardare, la nostra libertà va difesa.
Questi non sono come noi, questi odiano ebrei, zingari, negri, extra-comunitari, testimoni di Geova, gli omosessuali, le donne che vogliono l’uguaglianza; questi odiano tutte le minoranze possibili ed immaginabili.
Ma tutte queste minoranze sono alla fine la maggioranza del Paese, siamo noi che abbiamo sì il sedere nella nutella, ma che forse possediamo ancora qualche neurone nel cervello per pensare che la libertà di cui godiamo da sessanta anni non ce l’ha regalata nessuno.
La stessa libertà di cui si oggi si approfittano le bestie da stadio è lastricata dal sangue di chi (americano, inglese, russo, italiano) ha combattuto per farci vivere al sicuro.
Retorico?
Sì, oggi sono volutamente retorico, perché credo che si sia davvero passato il segno.
O ci armiamo intellettualmente e con la certezza e l’applicazione delle pene, o questi bastardi ci schiacceranno.