Su una cosa Corvino ha ragione: che senso ha criticare la rosa perché è troppo lunga?
Lo potrebbe fare semmai Della Valle, chiedendo di rientrare economicamente dei tantissimi soldi spesi, ma dire o scrivere che può creare problemi significa sottovalutare le capacità gestionali di Prandelli.
Sul resto, siamo alle solite.
Corvino è il migliore direttore sportivo degli ultimi trent’anni viola, da Pandolfini in giù, ma vorrebbe il mondo mediatico costruito a sua immagine e somiglianza o comunque su regole che sono le sue.
I giornalisti esercitano il loro diritto di critica nelle sedi competenti, nelle radio, nelle televisioni, nei giornali.
Non può Pantaleo chiedere un confronto all’americana durante le sue conferenze stampa, anche perché magari a tanti noi piacerebbe tenere riservati certi ragionamenti per poi farne articoli o interviste.
Lui fa benissimo a criticarci, quando non si va a toccare la buonafede delle persone (a meno che non si abbiano prove in proposito), ma un approccio più soft alla discussione sarebbe consigliabile per il bene di tutti e quindi pure della Fiorentina.
Non capisco infine tutto questo stupore su quelli che stanno fuori dalla lista Uefa: se non era Semioli, era Santana; se non era Pasqual era Gobbi e via a seguire.
Sono gli incerti della rosa abbondante e mica vorremmo per caso rimpiangere i tempi in cui dovevamo infilare i ragazzini della Primavera o i bolliti (Franceschetti e Ganz) per far numero (2001/2002)?