Credo di essere uno dei più autorizzati a parlare: ho creduto per un anno in più di quanto fosse giusto al Cecchi Gori pensiero e ne ho pagato le giuste conseguenze, perché chi parla in pubblico se sbaglia deve rendere conto dei propri errori.

Dovevo prendere le posizioni che presi nel 2001, quando oltre che direttore di Radio Blu ero responsabile di Canale Dieci, già nel 2000 e per questo mi inflissi un anno di assenza dal video.

Mai però avrei pensato di dover assistere a questo ritorno di fiamma viola su Vittorio Cecchi Gori e ne sono stupito quanto contrariato.

Vittorio Cecchi Gori ha fatto fallire la Fiorentina con operazioni a favore delle sue aziende che non poteva fare e che hanno portato prima all’amministrazione controllata e poi al funerale del primo agosto 2002, data per indimenticabile perché è stato un grande dolore.

Nessuna Coppa Italia (e forse nessun scudetto) pareggia una simile umiliazione e sentire oggi che esiste chi lo rimpiange (magari gli stessi che lo insultavano diciannove anni fa) è sconcertante.

E veniamo all’equivoco Della Valle: non è che ricordando come sono andate le cose si vuole difendere gli ultimi tristi anni della Fiorentina, perché sarebbe come confondere le mele con le pere.

I Della Valle sono assolutamente colpevoli del disamore creato verso la Fiorentina, non sanno comunicare e se continuano così andrà sempre peggio

Chi oggi invoca Cecchi Gori lo fa di pancia per andare contro all’attuale proprietà, ma è secondo me assurdo.

E comunque, tanto per essere chiaro: preferisco il grigiore aziendalista dellavalliano alla morte calcistica di Cecchi Gori: ci vorrebbe un colpo d’ala, qualcuno di importante che compri, ma all’orizzonte non si vede niente

Questo non vuol dire che smetta di battermi perchè il grigio scompaia e il cielo si colori di viola.