Il giudice spiega, ma io proprio non ce la faccio a capire “la tempesta emotiva” che giustifica la riduzione da 30 a 16 anni per l’ennesimo femminicidio.

Perché in passato era stato più volte tradito e quindi temeva di tornare a soffrire per via di sms “rubato” dal cellulare di chi era la sua compagna da appena un mese?

Sedici anni, che poi diventeranno dodici, tra buona condotta e conti automatici.

Chi non ha una tempesta emotiva interiore quando qualcosa altera il nostro normale ritmo quotidiano?

Se mia moglie mi confessa di provare desiderio per un altro uomo e io la meno perché accecato dalla gelosia e magari sono pure affranto dal dolore, posso appellarmi alla tempesta emotiva pe cavarmela con una semplice ramanzina del giudice?

Altro che terzo mondo, qui siamo andati diritti al quinto o al sesto…