Mi ha molto colpito il tweet di Mario Calabresi che a sorpresa viene rimosso dalla poltronissima di direttore di Repubblica e che con orgoglio rivendica la bontà del suo lavoro, precisando che il calo delle copie sotto la sua guida è passato dal 14 al 7%.

Cioè, se ho capito bene, Repubblica vende ogni anno il 7% in meno rispetto ai dodici mesi precedenti e il direttore è soddisfatto?

Il problema, però, non è di Calabresi, che forse non era lucidissimo nella sua esternazione, ma della mia adorata carta stampata, che sta andando verso un più o meno lento inesorabile declino.

Leggere i giornali vergati di inchiostro e non su un tablet è per me ancora fonte gioia e di ristoro mentale, ma temo di essere ormai in netta minoranza e sarà un bel problema per le ipertrofiche redazioni dei più importanti quotidiani italiani: non mi pare una bella notizia per nessuno.