Ti sbatti per giorni, mesi, anni.
Ti arrabbi per cose idiote e ti angosci per sciocchezze, che a guardarle dallo specchietto retrovisore della vita quasi ti vergogni che ti abbiano portato via tempo ed energie.
Poi arriva lei: la livella secondo Totò, la “grande consolatrice” per il grande poeta musicante, e allora finalmente capisci, anche se poi l’effetto è limitato nel tempo perchè a volte torni a perderti in inutilità.
Capisci che nella vita devi scartare, selezionare, arrivare all’essenza delle cose e ancora più all’anima delle persone, dedicare il tuo amore a chi lo merita e capire chi ti vuole bene davvero e chi invece finge.
Essere uomini e donne veri/e, in un mondo pieno di ipocrisie.
In un mese se ne sono andati Davide Astori, Emiliano Mondonico e ieri Chiara Baglioni, che era addirittura più giovane di Davide, una delle molte ragazze che hanno provato e provano a vivere seguendo la propria passione.
Lo so che mediaticamente la rilevanza della sua morte è infinitesimale rispetto a quella del capitano, ma mi piacerebbe che oggi la Fiorentina vincesse e dedicasse il successo anche a lei.