Sgombriamo subito il campo dai possibili equivoci: le responsabilità di questo disastro sono a cascata, cioè partono dalla proprietà che ha scelto Corvino e Pioli fisando paletti che paiono muri insormontabili.
Poi Corvino e Pioli (si spera anche Pioli) hanno scelto questi giocatori che ieri si sono dimostrati indegni di vestire la maglia viola, doppiando secondo me l’infamia del marzo 2012, quando ne prendemmo cinque, e potevano essere di più, dalla Juve.
Detto questo, e augurandomi da innamorato della Fiorentina che la crisi sia circoscritta a queste due giornate, c’è da capire cosa diavolo sia accaduto dal successo di Cagliari e dalle due ottime partite contro Milan e Inter ad oggi.
Perché Pezzella, Veretout e Chiesa sembrano la controfigura di ciò che hanno rappresentato per almeno tre mesi?
La questione tecnica parte da loro, che sono stati il valore aggiunto e che ieri hanno preso un bel 12, ma complessivo, da dividersi cioè equamente in tre.
Gli altri sono sempre più o meno gli stessi: Astori lo abbiamo forse sopravvalutato, Benassi è come se non fosse ancora arrivato, Badelj avrebbe fatto rispolverare a Ciuffi la famosa frase dell’impiegato del Catasto, Simeone è solo generoso e Laurini e Biraghi sono appunto Laurini e Biraghi, basta vedere il costo del loro cartellino.
Niente disfattismo, ma una sana analisi della situazione.
Speriamo la facciano anche a Casette d’Ete perché qui sta andando tutto a rotoli.