Tra i tanti libri che ho letto di Giampaolo Pansa, ce n’era uno che mi era particolarmente piaciuto: “Romanzo di un ingenuo” e col passare del tempo capisco sempre di più il perché.
Nonostante che mi ritrovi a combattere per almeno tredici ore al giorno per difendere il mio fortino lavorativo, cercando di dare tranquillità economica alla mia famiglia, e che quindi conosca bene le trappole disseminate quotidianamente sul terreno su cui mi muovo, io rimango sostanzialmente un ingenuo.
O un bischero, per dirla alla fiorentina.
Ultimo caso piuttosto eclatante, Adrian Mutu.
Questo è quello che scrivevo undici giorni fa:

In un mondo in cui la ricerca del maggior guadagno è sempre contrabbandata come una scelta di vita, è passata sotto silenzio la decisione di Adrian Mutu di continuare il suo rapporto con la Fiorentina senza se e senza ma.
Gli hanno offerto tre volte l’ingaggio che prende a Firenze, sia dalla Germania che dalla Spagma, e lui ha detto no grazie, senza piantare casini o bussare a quattrini.
Non lo voglio santificare e può darsi che abbia lo stesso un adeguamento del contratto, ma ricordiamoci di quello che è avvenuto nel corso degli ultimi dieci anni con altri giocatori.
E tanto per non far nomi ne cito due che sono stati tra i grandissimi della Fiorentina: Batistua e Toni.
Tralascio le figure di contorno che non possedevano la capacità di questi due straordinari bomber, due professionisti che hanno cercato di monetizzare al massimo le loro enormi qualità, esattamente come accade al 99% dei loro colleghi.
Riflettiamoci un attimo, perché mi pare che in pochi lo dicano o lo scrivano.

E questo è ciò che ha dichiarato il suo procuratore Alessandro Moggi ieri sera a Sky:

“Mutu è un campione ed è normale che ci siano degli interessamenti per Adrian. Ci sono alcune società che hanno manifestato un certo interesse, non posso dire se una è lo Schalke 04, ma le offerte sono arrivate. Ora Mutu è agli Europei ed è concentrato su quelli. Adrian ha sempre manifestato il suo affetto per Firenze e per quella piazza è un simbolo. Un ragionamento però andrà fatto tra giocatore e societàâ€?.

Ora, io non credo che Mutu fosse all’oscuro della mossa chiaramente destabilizzante di Moggi jr e non capisco la tempistica di questa operazione. Se voleva bussare a soldi, c’erano altri tempi e modi per farlo e comunque mi auguro che Corvino riesca a disinnescare questa mina vagante prima che produca danni ulteriori.
In quanto a me, è difficile che cambi a quasi 48 anni, ma in fondo, se dovesse succedere, mi dispiacerebbe, perché alla fine è meglio così.
Sì, meglio avere ancora palpiti di entusiasmo piuttosto che convivere permanentemente con il cinismo.